Cefalea: la prassi terapeutica

8 Maggio 2003
Cefalea: la prassi terapeutica

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I capisaldi sui quali si basa un corretto approccio terapeutico delle forme cefalalgiche, ferma restando una corretta diagnosi iniziale, si possono riassumere in quattro punti:

La terapia sintomatica andrebbe prescritta valutando quanto il singolo attacco incida sulla qualità di vita di un paziente, (quanto dura, quanto impedisce la normale attività lavorativa).

I farmaci “minori” (FANS o analgesici comuni) possono essere prescritti nel caso l’emicrania sia di lieve entità, mentre i farmaci più specifici (triptani) vanno utilizzati quando l’intensità è media o grave.

Uno strumento per valutare l’impatto dell’emicrania sulla qualità di vita del paziente è, per esempio, la scala MIDAS – recentemente introdotta ma non ancora validata nella versione italiana – in grado di fornire al medico gli strumenti necessari per la corretta scelta dei farmaco sintomatico stesso.

La terapia preventiva (si veda Tabella 6) va invece prescritta valutandone i possibili effetti collaterali a lungo termine: tali cicli farmacologici andrebbero prolungati, infatti, per tre-quattro mesi e, se efficaci, ripetuti a mo’ di richiamo nei mesi successivi (almeno due volte l’anno).

I triptani sono i farmaci di più moderna concezione per la terapia dell’attacco emicranico: la loro azione si esplica a livello dei vasi sanguigni extracerebrali, mediandone sia la vasocostrizione, che riducendone la cosiddetta infiammazione sterile (stravaso di sostanze mediatrici del fenomeno algogeno).

I più recenti triptani hanno anche la possibilità di passare la barriera ematoencefalica: ciò potrebbe risultare importante per una loro eventuale azione antidolorifica anche a livello centrale (nucleo caudale del trigemino).

I triptani (il sumatriptan in particolare) sono anche i farmaci di prima scelta per la risoluzione delle crisi di cefalea a grappolo.

L’evoluzione di questa classe di farmaci ha portato a una loro sempre maggiore specificità e rapidità d’azione (specie con il nuovo rizatriptan): la loro efficacia sugli attacchi è costante nel tempo e impediscono sempre più la comparsa di recidive (nuove crisi entro le 24 ore) grazie al perdurare dell’attività terapeutica.

Gli effetti collaterali sono di relativa importanza (soprattutto una sintomatologia a tipo oppressione toracica) e sembrano sovrapponibili per le varie classi di triptani (si veda Tabella 7). Alcuni sintomi di tipo “centrale” (soprattutto vertigini) sono probabilmente più frequenti per i triptani più lipofilici, cioè quelli che passano la barriera ematoencefalica.

Esistono alcuni fattori che possono favorire, l’insorgenza dell’emicrania. Alcuni, senza sufficienti basi scientifiche, hanno addirittura chiamato in causa il vino e il cioccolato. Ecco, invece, i fattori per i quali vi sono sufficienti evidenze scientifiche.

  • Fattori psicologici: Emozioni, stress, rilassamento dopo un periodo stressante, calo dell’umore.
  • Fattori ormonali: Mestruazioni, ovulazione, contraccettivi orali.
  • Fattori alimentari: Cibi e bevande contenenti nitrati, glutammato, tiramina.
  • Fattori ambientali: Cambiamenti climatici, altitudine, esposizione al sole o a luce intensa, rumore, odori pungenti, monossido dì carbonio.
  • Fattori farmacologici: Trinitrina, reserpina, fenfluramina, estrogeni.
  • Altri fattori: Insonnia, eccesso di sonno, ipoglicemia, fatica fisica, febbre, ipertensione, fumo, lunghi viaggi, traumi, angiografia, dialisi.
  • Giorno dell’attacco
  • Ora dell’attacco
  • Quanto è durato il mal di testa?
  • Area del mal di testa (p.e.: frontale, alle tempie, dietro agli occhi, tutto il capo)
  • Tipo di dolore (p.e.: a fitte, pungente, pulsante, acuto)
  • Gravità del dolore (lieve, moderato, grave, insopportabile)
  • Quali sensazioni hanno preceduto il mal di testa?
  • Ha provato altri sintomi di rilievo?
  • Altre parti del corpo colpite?
  • Disturbi visivi?
  • Nausea?
  • Vomito?
  • Sensibilità alla luce?
  • Sensibilità al rumore?
  • Ha avuto necessità di sdraiarsi e dormire?
  • Bisogno di muoversi?
  • Raffreddore o naso chiuso?
  • Disturbi agli occhi?
  • Quali farmaci ha preso?
  • Sono stati efficaci?
  • A suo parere, cosa le ha provocato il mal di testa?

NOTA: Le tabelle verranno inserite nei prossimi giorni.

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