Il mondo in attesa e la Turchia in vacanza: analisi virali in dubbio
In una sua nota commedia in dialetto genovese Gilberto Govi diceva: “mi tocco per vedere se ci sono”. Ed è quello che stiamo facendo un po’ tutti noi che ci occupiamo di epidemiologia e di diffusione delle malattie, constatando l’atteggiamento attendista e di estrema lentezza che caratterizza alcuni aspetti relativi alla diffusione della aviaria, come ad esempio la verifica dei campioni di sangue infetto in un laboratorio indipendente.
Altri aspetti, come la distribuzione dei farmaci, o la diffusione di notizie che creino paura e giustifichino l’uso dei farmaci stessi, si muovono invece alla velocità del fulmine, infischiandosene delle verifiche!
Come anticipato nelle news dei giorni scorsi la Organizzazione Mondiale della Sanità NON HA ANCORA CONFERMATO i casi turchi di sospetta influenza aviaria, in attesa dei riscontri da effettuare a Londra.
La cosa sorprendente è che mentre il mondo intero si muoveva affannosamente modificando impostazioni di mercato, attivando controlli sanitari, impostando diverse gestioni politiche interne e arrivando addirittura a proporre il bando dei viaggi ad Istanbul, i campioni di sangue da inviare a Londra per i controlli incrociati sulla reale presenza di virus H5N1 giacevano inutilizzati in Turchia, in attesa della fine di una delle vacanze più importanti per i turchi.
Già da giorni si discuteva dei casi e nel “diplomatico” rapporto della WHO si segnalava che i casi non venivano aggiunti all’elenco ufficiale in attesa della verifica, ma che a causa del periodo festivo l’arrivo a Londra sarebbe stato rimandato di alcuni giorni.
Nell’ultimo comunicato della WHO datato 18 gennaio, ci si rammarica del fatto che i campioni fossero arrivati a Londra solo il giorno prima.
Nei fatti si aspetta per venerdì (o più in là?) l’esito delle controanalisi per potere finalmente decidere se in Turchia quel virus o un suo mutante ha fatto dei danni. (In realtà ancora alla fine di venerdì 20 nessuna notizia aggiuntiva ha potuto essere fornita n.d.r.)
Restiamo in attesa anche noi riconoscendo che dove le autorità sanitarie non si muovono velocemente, evidentemente emerge il segno di un relativo o opportuno disinteresse.
Dottor Attilio Speciani, allergologo e immunologo clinico