Fidanzamenti e matrimoni a rischio per la sindrome premestruale? Chiedete aiuto ai germogli di soia
Ancora buone notizie sulla soia e sulla sua utilizzazione. Uno studio pubblicato sul British Journal of Nutrition (Bryant M et al, Br J Nutr 2005 May;93(5):731-9) ha messo a confronto la somministrazione di isoflavoni della soia e di una sostanza a base di proteine del latte per il trattamento della sindrome premestruale.
La valutazione è stata fatta in una popolazione di donne di età compresa tra i 18 e i 35 anni, e ha consentito di vedere che già dopo due soli cicli di trattamento per alcuni sintomi tipici della sindrome, il trattamento con la soia determinava degli importanti cambiamenti.
I sintomi su cui la soia si è dimostrata capace di agire in modo significativamente diverso dal placebo (costituito apputo da proteine del latte) sono stati l’indurimento del seno, la cefalea, i crampi e i gonfiori in genere.
Gli isoflavoni e i fitoestrogeni naturali confermano quindi la loro utilità terapeutica, sia come integratori sia come alimenti, e per affrontare i temi connessi alla sindrome premestruale la scelta alimentare risulta essere la più semplice e la meno problematica da qualsiasi punto di vista la si possa guardare: consigliata appunto non solo per gli aspetti fisici individuali, ma anche per salvaguardare molte relazioni a rischio.