Capelli in caduta? Meglio contarli
Uno studio effettuato presso il Penn State College of Medicine della Pennsylvania e pubblicato sugli Archives of Dermatology dimostra che un semplice conteggio “one minute” dei capelli che lasciamo sul pettine o sulla spazzola può bastare per capire se la famigerata calvizie è in agguato o – nel malaugurato caso – per valutarne e misurarne l’inesorabile evoluzione (Wasko CA et al, Arch Dermatol 2008 Jun;144(6):759-62).
Dopo aver sperimentato il loro test su un campione di maschi (più comunemente colpiti dall’alopecia, anche grazie al virile testosterone) tra i 20 e i 60 anni di età, ovviamente sani ed esenti da problemi di calvizie, gli scienziati hanno approntato un metodo casalingo per monitorare lo stato della propria capigliatura ed eventualmente correre ai ripari:
Quindi, cominciamo a tenere il conto di quanti capelli perdiamo, per valutare se facciamo parte di quel nutrito numero di potenzialmente calvi segnalato dalle statistiche.
Ma quanti devono essere, per far suonare il campanello d’allarme?
Sulla questione gli autorevoli pareri degli esperti sono vaghi: è difficile stabilire sia la quantità media di capelli che si perdono ogni giorno (teoricamente tra i 50 e i 100) sia fissare una quota “normale”, oltre la quale si profila lo spettro di una calvizie in atto.
Sulla base dei risultati della loro ricerca, per i dermatologi del test “one minute” la condizione di “normalità” si aggirerebbe intorno ai 10 capelli persi al giorno: oltre i 50 conviene consultare lo specialista.
Il dato curioso è che lo studio in questione è stato sponsorizzato dal colosso farmaceutico Merck, e che lo shampoo con cui è stato effettuato il lavaggio delle teste sottoposte al test è il Neutrogena T/Gel, shampoo antiforfora utilizzato dalla Merck anche per uno studio sull’efficacia del suo farmaco anticalvizie Propecia a base di finasteride.
Maliziosamente c’è da chiedersi se il limitato tasso di caduta dei capelli degli uomini-cavie sia da imputare agli effetti mirabolanti di quel prodotto…
Quel che è certo, è che non ci sono cure miracolose per prevenire o guarire la calvizie. Tuttavia, a meno che le cause non siano da imputare a fattori ereditari (come nel caso della calvizie normale o alopecia androgenetica) o ad altri ancora sconosciuti (come per l’alopecia areata) – nel qual caso intervengono trattamenti topici, come per esempio la fototerapia – possiamo fare molto per migliorare lo stato della nostra capigliatura e prevenire una perdita eccessiva.
I capelli, così come la cute, riflettono lo stato di salute dell’intero organismo: condizioni di stress, drastiche diete dimagranti, squilibri ormonali, carenze di proteine e di alcuni minerali (in primis il ferro), cure farmacologiche possono indebolirne o comprometterne il ciclo di ricambio.
Perciò, per rivitalizzare la chioma è utile anche cambiare il proprio stile di vita, seguendo semplici norme igieniche e iniziando ad alimentarsi in modo sano ed equilibrato.
Alcune integrazioni sono di sicuro sostegno alla corretta vitalità della nostra chioma.Uno dei preferiti, a base delle sostanze che da un lato rappresentano il nutrimento del capello o delle unghie come cistina, arginina, betaina, manganese, vitamina B1, B2 e B6 e dall’altro lo stimolo alla crescita come inositolo, zinco, acido folico, biotina, selenio, si ritrovano in Zerotox Capelli e Unghie, di cui effettuare una assunzione di due capsule al giorno (prima colazione e cena) per un paio di mesi continuativi.
Anche i capelli costituiscono un elemento importante per la nostra identità, per l’idea che abbiamo di noi stessi e per quella che desideriamo comunicare agli altri.