Osteoporosi: se l’azienda nasconde i danni dei farmaci
Il primo dubbio sull’osteoporosi nasce dal fatto che le donne di 60 anni, per fare diagnosi di osteoporosi, vengono confrontate, attraverso il T score, con i ragazzi di 20 anni, cioè con la durezza di ossa di un paracadutista della Folgore, decidendo del fatto che debba o non debba prendere farmaci in relazione a questo confronto.
Nei giorni scorsi è emerso un sospetto che ora gli organi competenti valuteranno, relativo al Protelos, uno dei prodotti più recenti immessi in commercio per il trattamento dell’osteoporosi.
Già gli alendronati hanno dato effetti collaterali importanti, ma l’arrivo del ranelato di stronzio (Protelos) ha portato nuovi effetti.
Nel loro bigliettino informativo (il bugiardino) sono riferiti effetti collaterali importanti anche nel 10% degli utilizzatori ma si dice che la decisione di immettere il prodotto in commercio sia stata presa ugualmente per l’importanza dei possibili effetti benefici.
Il sospetto è che gli effetti collaterali fossero molto più pesanti e frequenti, ma che l’azienda li abbia tenuti nascosti per evitare l’inibizione della vendita.
Non sappiamo se i possibili effetti benefici siano veri o presunti, soprattutto se applicati in persone che magari di osteoporosi non ne avevano neanche il sospetto (Z score perfetto), ma che venivano considerate malate per il confronto con il citato paracadutista della Folgore di 20 anni (T score ridotto).
Di certo continuiamo a ricevere notizie che lasciano perplessi relativamente alla fiducia nel mondo della scienza e del farmaco.
Il nostro suggerimento è dimconfrontarsi con lo Z score per capire se le nostre ossa hanno davvero bisogno di aiuto e poi di usare gli strumenti della natura: Silicio, Magnesio, minerali, attività fisica, alimentazione adeguata.
Per evitare di essere un giorno uno di quegli “effetti indesiderati gravi” tenuti nascosti.