Un caffè al giorno per resistere allo stress
Un recente studio pubblicato su Food and Function ha voluto testare le già note proprietà antidepressive della caffeina in un utilizzo un po’ differente.
Analizzando le risposte sociali, comportamentali ed “emotive” di alcuni topini sottoposti a stress per dieci giorni si è ricavato che nei fortunati a cui era stata somministrata caffeina per quattordici giorni prima dei dieci di studio, e durante i dieci stessi, la risposta allo stress è stata la migliore in assoluto.
I topini che avevano ricevuto la caffeina anche nel periodo pre-stressante, rispetto a quelli a cui la dose era stata data solo durante il detto periodo o in acuto subito dopo lo stress, avevano una capacità di gestire la situazione, che agli altri mancava totalmente.
Gli autori definiscono il lavoro della caffeina come “stimolo allo resilienza“. Resilienza è il termine usato in psicologia per chi passa attraverso la difficoltà, lo stress o la malattia risultandone fortificato.
I topini dello studio che avevano usato la caffeina nel cronico gestivano la situazione stressante non solo meglio degli altri, ma come se niente di stressante stesse accadendo: la caffeina usata cronicamente aveva “invertito” ciò che generalmente provoca sull’organismo una situazione stressante.
Tali risultati hanno un’importanza particolare, perché “di stress” ci si ammala. È, ad esempio, per la molecola che relaziona risposte emotive e funzionamento immunologico che Rita Levi Montalcini vinse il Premio Nobel nel 1986.
Ecco che un caffè al giorno, come tutto ciò che rientra nel proprio modo di gestire i momenti “particolari” – si tratti di yoga, meditazione, o di fare colazione – aiuta a mantenere il dottore lontano e ad essere, attraverso l’adesione a una vita, a una socialità e a un impegno, più sereni, maggiormente piloti, autori e fautori del proprio benessere.
Un’unica accortezza: il caffè va bevuto così com’è. Zucchero e dolcificanti rendono più infiammati, non più resilienti.