Parigi, Novembre 2015: io non ho paura
Le telefonate e i messaggi che riceviamo nel nostro centro clinico, dopo i drammatici eventi che hanno insanguinato la Francia e l’Europa lo scorso venerdì 13 novembre, al di là del cordoglio e del dolore lasciano riecheggiare il senso di incertezza e di paura che attanaglia molti.
Il probabile obiettivo dei terroristi è proprio quello di colpire situazioni che sono di tutti: al rientro da una vacanza, mentre si assiste ad uno spettacolo o a una partita di calcio, quando si è seduti al ristorante a mangiare con gli amici. Alcuni hanno detto che è stata colpita la libertà di scegliere come e dove essere: una delle principali forze traenti dell’Umanità intera e in cui continuiamo a credere.
Le persone che ci chiamano chiedono un aiuto per superare questo momento terribile con il supporto di qualche sostanza naturale, per riuscire a dormire di nuovo la notte, riducendo (proprio toglierlo è difficile…) quel senso di pugno nello stomaco e colmando di nuovo quello spazio del cuore che oggi per molti non contiene più nulla.
Certo, ci piacerebbe poter fare di più e soprattutto, qualsiasi supporto si possa dare alle persone, non si riesce nell’immediato ad agire sulle cause dirette di tanto odio o di un rifiuto così evidente del valore della vita.
Aiutare le persone ad avere meno paura e a raggiungere una maggiore consapevolezza può evitare il pensiero di fuga verso l’irrazionalità e aiuta sicuramente a opporre una resistenza vera a chi invece cerca solo di stimolare questa risposta, seminando terrore.
Molti ci hanno detto di sentirsi svuotati e io credo che proprio questo effetto sia quello cercato dai terroristi.
In alcuni casi questi eventi possono rendere palesi delle crisi emotive profonde, riaprendo antiche ferite, e per questi casi arriva ad essere necessario l’uso degli psicofarmaci, sotto la guida del proprio medico.
Molte sostanze naturali aiutano davvero ad “assorbire il colpo” e soprattutto a reindirizzare le proprie energie nella direzione giusta, quella del pensiero positivo e della difesa dei propri valori, se non senza paura almeno con un pensiero razionale, umano, che possa aggregare le persone anziché dividerle.
Su Eurosalus abbiamo spesso segnalato l’importanza dei segnali di pericolo ricevuti sul piano emotivo dalle persone. Ne abbiamo parlato ad esempio in relazione allo tsunami di Fukushima e nel drammatico contesto della guerra civile libica del 2011. La contemporaneità di due eventi altamente drammatici per le conseguenze sociali e politiche e per la costante presenza di immagini di morte allora proposte da TV e giornali, hanno sicuramente influito anche sulla salute delle persone.
Come abbiamo già avuto modo di segnalare, l’interferenza dei segnali di pericolo sul sistema immunitario e sulle allergie può essere imponente (e può spiegare certe stagioni di intensa reattività alergica, dovuta più alle turbolenze emotive precedenti che alla presenza dei pollini).
Uno studio effettuato da un team di allergologi, psichiatri e virologi di diverse università statunitensi, pubblicato sugli Annals of Allergy, Asthma & Immunology, ha confermato quello che da molti anni anche la nostra illustre premio Nobel, Rita Levi Montalcini, sosteneva con precisione (Heffner KL et al, Ann Allergy Asthma Immunol. 2014 Apr 10. pii: S1081-1206(14)00192-6. doi: 10.1016/j.anai.2014.03.008. [Epub ahead of print]).
La situazione psicoemotiva legata a condizioni di allarme, preoccupazione e ansia, è elemento sufficiente (e talvolta addirittura necessario) per attivare anche la risposta legata alle immunoglobuline E (IgE) e all’allergia, oltre che attivare una serie di risposte di adattamento immunologico di tutto l’organismo.
Può significare che l’organismo è sempre in grado di attivare un interruttore, una citochina o un neurotrasmettitore capace di disattivare (o attivare, all’opposto) la reazione allergica, e la soluzione di un problema allergologico potrebbe non essere più legata alla sostanza allergizzante o al livello di anticorpi presenti ma ad un terzo ingrediente (personale, legato alla psiche) che entra prepotentemente in gioco e diventa possibile strumento di vera guarigione (o di malattia).
Facendo riferimento agli studi della Montalcini, di recente abbiamo spiegato perché uno stato d’allarme e di tensione emotiva protratta o un dolore intenso possano determinare l’inizio di una malattia.
Questo quindi può accadere di fronte a rischi di guerra, ad eventi come la paura del terrorismo o a uno stato di perenne conflittualità politica e di profonda instabilità e insicurezza che non aiuta certo a mantenere una condizione di equilibrio, fisico e emotivo.
In questi giorni stiamo consigliando soprattutto l’uso di Inositolo (ad esempio Inositox, 1 tavoletta da 1 grammo per tre volte al giorno), per la sua forte azione di regolazione del tono dell’umore, o l’impiego di un fitoterapico adattogeno come la Rhodiola rosea (Fitorodiola, 2 capsule al giorno).
L’apporto di Magnesio serale (soprattutto il Magnesio glicerofosfato, come si trova in MG3, di cui prendere due tavolette prima di coricarsi) migliora la qualità del sonno, approfondendolo in modo naturale. L’induzione del sonno può essere aiutata dalla assunzione di 2-3 mg di Melatonina poco prima di andare a dormire.
Dalla medicina naturale può arrivare un aiuto attraverso preparati come “Stress stop” (un mix di fiori australiani di cui prendere 7-8 gocce sublinguali 2-3 volte al giorno) o Datif-PC (che aiuta la detensione durante il giorno) di cui assumere 1 compressa sublinguale 3-4 volte in giornata. Anche Oximix 4+, composto di minerali che aiutano la detensione, può essere un buon supporto.
Aiutare una persona angosciata, in preda alla irrazionalità delle risposte, a ritrovare una condizione di maggiore equilibrio e consapevolezza può facilitare la ripresa di contatto con la fiducia nel futuro anziché con la sua paura.
Per il bene individuale e di tutti.