Il tipo di alimentazione può modificare l’età naturale della menopausa
Nell’agosto di quest’anno è stato pubblicato sul Journal of Epidemiology and Community Health il primo studio di coorte che ha dimostrato come un certo tipo di scelte alimentari possa modificare l’età di insorgenza della menopausa in un gruppo di donne britanniche.
Le 14.172 donne che sono state prese in considerazione per questo ampio studio prospettico avevano un’età compresa tra i 40 e i 65 anni e provenivano da Inghilterra, Scozia e Galles.
Tra il 1995 e il 1998 sono stati raccolti tramite questionario postale i dati di riferimento e dopo circa 4 anni sono state raccolte informazioni circa dati demografici, storia del peso, attività fisica, storia riproduttiva, dati antropometrici e dati relativi al tipo di dieta seguita.
Questo ha permesso di escludere donne che assumevano terapia ormonale sostitutiva o in gravidanza oppure che avevano subito ovariectomia bilaterale e isterectomia, adattando il modello anche ad individui affetti da diabete, poiché sia la dieta che l’età della menopausa naturale avrebbero potuto risentire di questa particolare condizione.
Ebbene, considerando l’età media della menopausa naturale di 50,5 anni, è stato scoperto che l’assunzione di pesce grasso e legumi freschi è associata ad un ritardo della menopausa naturale e che, al contrario, l’assunzione di pasta e riso raffinati tende ad anticiparla.
Gli antiossidanti di cui sono ricchi i legumi freschi possono in parte spiegare tale associazione.
Infatti, già un precedente studio prospettico giapponese aveva dimostrato che le proprietà antiossidanti delle verdure verdi e gialle erano state associate ad una menopausa naturale più avanzata.
È noto, infatti, che la maturazione dell’ovocita, l’ovulazione, la luteolisi e l’atresia del follicolo sono influenzate dalle specie reattive dell’ossigeno (ROS) e i composti fenolici, le vitamine e i carotenoidi presenti negli ortaggi possono contrastarli, riducendo la percentuale di follicoli sottoposti ad atresia follicolare.
Inoltre, anche vitamina B6 e zinco, di cui i legumi freschi sono ricchi, sembrano avere un ruolo nel tardare la menopausa naturale di 0,9 anni per ogni porzione di alimento fresco consumato in un giorno.
L’aumento del consumo di pasta e riso raffinati è stato, invece, associato ad una menopausa precoce, a conferma di studi già risalenti al 2005, in cui si provava come l’insulino-resistenza causata dall’assunzione di cibi ad alto indice glicemico fosse legata a un aumento dei livelli di estrogeni.
Alti livelli di estrogeni, infatti, stimolano il rilascio di ormone luteinizzante, che a sua volta induce l’ovulazione, con cicli molteplici e un più rapido esaurimento degli ovociti.
Ma l’effetto di posticipo della menopausa naturale più significativo deriva dal consumo di pesce grasso: per ogni porzione aggiuntiva al dì l’insorgenza della menopausa è risultata essere posticipata di ben tre anni.
Gli acidi grassi omega-3, di cui il “pesce grasso” è ricco, agiscono in direzione antiossidante verso i ROS, così come i legumi.
Dal momento che le donne con menopausa precoce trascorrono più anni private dei benefici degli estrogeni, con un rischio di esposizione maggiore ad osteoporosi e patologie cardiovascolari, iniziare da subito a modificare le proprie abitudini alimentari può avere un impatto significativo sulla futura qualità della vita.
Da sempre consigliamo ai nostri lettori l’assunzione di cereali integrali, variandoli il più possibile con i legumi, carboidrati spesso dimenticati, così come privilegiamo il consumo di uova e pesce tra le fonti proteiche suggerite per raggiungere il proprio fabbisogno proteico quotidiano.
Adesso, noi donne, abbiamo un valido motivo in più per farlo.