Abitudini di pulizia, mascherine e prevenzione del Covid
Ho già indicato strumenti di supporto alla prevenzione del Covid in altri articoli di Eurosalus, ed è utile ricordare che i capisaldi della prevenzione sono:
- igiene e pulizia delle mani
- abitudini di igiene (come evitare di portare le mani alla bocca)
- distanziamento sensato tra le persone
- uso della mascherina protettiva
- integrazione nutraceutica adeguata
- controllo dell’infiammazione da zuccheri e alimenti
Si tratta di procedure che chiunque può mettere in atto in modo semplice e che soprattutto vanno trasformate in abitudini che arrivino a fare parte della quotidianità di ogni persona.
Per quanto riguarda pulizia delle mani, distanziamento e uso delle mascherine, condivido appieno quanto detto da Ilaria Capua, recentemente intervistata dal Corriere della Sera. In particolare, è bene ricordare che una distanza vera di circa 1 metro e mezzo dalle altre persone fa sì che anche in presenza di goccioline di saliva (le famose “droplets”), queste non riescano ad arrivare immodificate alla persona che le riceve. Le più pesanti (e più contagiose) cadono a terra immediatamente e la carica virale di quelle residue è così ridotta da abbassare fortemente il rischio di trasmissione.
Relativamente alle mascherine, un lavoro pubblicato in luglio 2020 sugli Annals of American Thoracic Society ha analizzato gli effetti delle mascherine sia su soggetti sani sia su soggetti con importanti malattie respiratorie rilevando la assenza di effetti sulla concentrazione di CO2 o sulla ossigenazione dei pazienti. Sono stati confrontati medici sani (età media 31 anni) con veterani anziani (età media 71 anni) sofferenti di malattia ostruttiva respiratoria.
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I valori di saturazione di Ossigeno, i valori di anidride carbonica (CO2) e il test del cammino, sia dopo 5 minuti sia dopo 30 minuti di attiva copertura delle vie respiratorie con mascherina adatta, non hanno mostrato alcuna variazione né tendenza alla variazione (Samannan R et al, Ann Am Thorac Soc. 2020 Oct 2. doi: 10.1513/AnnalsATS.202007-812RL. Online ahead of print.).
Di fatto sappiamo che la mascherina è fastidiosa da indossare ed è una sicura limitazione alla libertà, ma non ci sono di certo effetti precisi e misurabili sulla respirazione.
Sull’igiene e soprattutto sull’igiene delle mani, le abitudini devono diventare una vera e propria prassi utile anche per qualsiasi altra infezione. La stagione invernale 2020, in Australia (marzo/settembre) ha portato a numeriche di infezione e a complicanze dalla comune influenza di bassissima entità, proprio per l’attenzione data a livello sociale alla protezione dal Covid.
Imparare a non portarsi le mani alla bocca o al naso o a disinfettarsi prima e dopo averlo fatto deve davvero diventare prassi. Pensando alla presenza su un mezzo pubblico, se si è tutti “mascherinati” il rischio di trasmissione è davvero minimo, ma se una persona paucisintomatica tocca una maniglia di appoggio dopo essersi soffiata il naso o toccata la bocca e un altro appoggia sopra la mano può verificarsi un successivo problema di trasmissione indesiderata, che non si manifesta se, dopo essere usciti dal mezzo pubblico, si puliscono le mani e si è attenti a non toccarsi prima di essersi disinfettati e puliti.
Voglio ancora segnalare due aspetti relativi alla possibilità di trasmissione:
- un soggetto che abbia già superato una infezione da Covid e abbia quindi anticorpi protettivi validi, per almeno un paio d’ore dopo essere stato vicino in modo non protetto ad altri potrebbe essere veicolo di trasmissione. Virus che a lui personalmente non faranno niente, ma che nell’umidità della bocca o del naso resteranno ancora vivi per un breve tempo, pronti a trasmettersi ad altri. Gli anticorpi provvederanno a eliminare i virus, ma quel breve lasso di tempo potrebbe rappresentare un rischio, quindi anche chi ha già superato il virus deve indossare la mascherina.
- la mascherina protegge se stessi e gli altri ed è comunque, oggi, segno del rispetto sociale indispensabile per il mantenimento sereno di una vita di relazione.
Attualmente non si può pensare di avere un “rischio zero”, ma c’è la possibilità di avere un alto livello di protezione attraverso mezzi semplici: abitudini corrette, alimentazione personalizzata con controllo infiammatorio e integrazione nutraceutica adeguata.
Su questo tema terrò un webinar di due ore, organizzato da LSWR, tra le 18 e le 20 di mercoledì 14 ottobre. Per informazioni e iscrizioni cliccare questo LINK.