Il brodo di pollo per difendersi dall’influenza: tra mito e realtà ci sono serie basi scientifiche
Ormai è chiaro a tutti che la possibilità di contrastare l’infiammazione può avere ottimi risultati in molte patologie. Così, anche per difendersi dall’influenza che in questo tardo autunno sta colpendo molte persone e che nel prossimo inverno continuerà a diffondersi, è utile conoscere tutti i possibili rimedi, naturali e chimici, che possono supportare la difesa specifica dal virus influenzale.
La febbre è una reazione difensiva nei confronti del virus, ed è bene ricordare che se l’uso di un antipiretico è benvenuto quando la temperatura supera livelli elevati, l’assunzione di qualche sostanza che blocchi la febbre per temperature modeste (37,5 – 38,5) può determinare un blocco delle reazioni difensive e allungare la durata della forma influenzale, come documentato da molte ricerche scientifiche.
Quindi, una volta che si incontri un virus influenzale, o anche uno dei virus parainfluenzali che sono diffusi nella stagione fredda, è utile tenere a disposizione tutto l’armamentario chimico che potrebbe essere da usare, ma può essere una buona scelta iniziare a trattare la forma influenzale anche con alcuni dei rimedi naturali più utili per stimolare le risposte difensive e controllare in modo rispettoso lo sviluppo infiammatorio.
In Italia esiste una delle raccolte museali più importanti d’Europa sulla medicina popolare. È il museo genovese di Etnomedicina, allestito negli spazi del Dipartimento di Scienze Antropologiche dell’Università di Genova e fondato dal medico Antonio Scarpa, che raccoglie reperti, storie e documenti fondamentali per comprendere come la medicina popolare si sia sviluppata (e continui a farlo anche oggi) quando la medicina scientifica non esisteva ancora.
Proprio dal curatore attuale ho ricevuto alcuni anni fa l’indicazione del brodo di pollo come “il farmaco tradizionale” più diffuso al mondo, in modo trasversale all’interno di tutte le culture popolari.
Una diffusione di questo tipo può avvenire, come ad esempio è avvenuto per la curcuma, quando esiste un sottofondo scientifico che giustifica l’efficacia di un rimedio e la sua diffusione persistente in tutto il mondo.
In riferimento al brodo di pollo, un lavoro scientifico pubblicato su Chest da un gruppo di pneumologi statunitensi ha evidenziato che nella parte liquida del brodo ci sono degli elementi (probabilmente dei piccoli peptidi) che svolgono una efficace azione di riduzione della chemiotassi dei neutrofili (Rennard BO et al, Chest. 2000 Oct;118(4):1150-7). In pratica evitano che l’infiammazione si sviluppi in modo eccessivo, evitando così di sviluppare i fastidiosi sintomi classici del raffreddamento (raffreddore, tosse, malessere).
I ricercatori hanno visto che l’azione inibitoria sui neutrofili era dovuta sia ai vegetali con cui è stato fatto il brodo sia al pollo stesso. In un articolo pubblicato alla fine del 2017 su Food Research International un altro gruppo di ricercatori ha definito che i tetra-peptidi ottenuti con la preparazione del brodo sono molto diversi e con azione differente dai di-peptidi (più piccoli) ottenuti attraverso l’idrolisi del pollo (Kong Y et al, Food Res Int. 2017 Dec;102:559-566. doi: 10.1016/j.foodres.2017.09.038. Epub 2017 Sep 14).
In pratica, con il brodo otteniamo dei composti ad azione medicinale, diversi da quelli che si ottengono attraverso la frammentazione chimica delle proteine del pollo. Questo aspetto potrebbe spiegare l’effetto medicinale del brodo e non della semplice assunzione di pollo.
Ma il brodo di pollo deve essere fatto in modo adeguato, per consentire che gli aminoacidi che costituiscono la sua carne escano nell’acqua in modo corretto.
Ci viene in aiuto addirittura la Fondazione Veronesi, che spiega che per fare un buon lesso si deve buttare la carne in acqua già bollente, per chiudere immediatamente le porosità della carne e trattenere al suo interno le proteine utili, mentre per fare un brodo è necessario fare il contrario. Si mettono pezzi più piccoli di pollo in acqua fredda e si fa crescere lentamente la temperatura fino a portare il tutto ad ebollizione. In questo modo gli aminoacidi e le proteine del pollo possono uscire dalla carne e andare a diluirsi nell’acqua, costituendo quei tetra-peptidi dotati di attività medicinale.
L’effetto del brodo di pollo è anche quello di idratare meglio chi lo usa. Bere acqua, tisane o brodo è una delle modalità con cui un organismo influenzato può ricevere i liquidi necessari per attivare le proprie difese nel modo migliore.
Senza dimenticare l’utilità di alcune verdure, come i cavoli e i broccoli, che sono in grado di stimolare in modo complementare le azioni del sistema immunitario, contribuendo a superare nel migliore dei modi una eventuale influenza.