1, 2, 3, si riparte. Per smaltire le feste ed essere più in forma di prima
Lo stacco natalizio serve, come quello estivo, a rifare il punto della situazione. I pazienti, gli amici e i parenti che ho sentito in questo periodo hanno tutti ammesso che la maggiore possibilità di riposare, fisicamente e mentalmente, ha riattivato la capacità di staccare dalle cose inutili e generare nuove idee per quelle davvero utili e importanti.
È davvero incredibile come si arrivi alla fine di dicembre con l’apparente impossibilità di staccare da impegni lavorativi, incontri, obblighi e doveri e come invece invece superato il Natale si pensi all’inizio del nuovo anno con una maggiore lucidità. I propositi di Capodanno sono in parte l’espressione simbolica di questo processo.
La disintossicazione dagli eccessi alimentari (soprattutto carboidratici e zuccherini) ha bisogno di supporto, attraverso qualche regola alimentare e l’uso di integratori “intelligenti” che diano supporto al metabolismo.
In questi giorni tutte le riviste, i giornali e quasi tutti i social propongono “diete” superveloci per perdere quei chili che nella maggior parte dei casi vengono recuperati nel giro dei quindici giorni successivi. L’unica vera dieta è quella che porta il proprio nome, personalizzata sulle proprie caratteristiche genetiche, infiammatorie e di glicazione, che possa portare a risultati efficaci e duraturi.
Nel centro SMA in cui lavoro, infatti, medici e nutrizionisti aiutano le persone a risolvere problemi di sovrappeso e obesità solo attraverso schemi personalizzati e percorsi terapeutici specifici.
A questo proposito, ritengo fondamentali tre suggerimenti che possono già aiutare il processo di disintossicazione dell’organismo, partendo da una regola ben precisa:
1) Iniziare qualsiasi pasto con una porzione di verdura (o frutti di bosco se si vuole la frutta).
Negli anni abbiamo sempre indicato la pratica del “Crudo, vivo e colorato” come importante strumento di riduzione dell’infiammazione e di attivazione del metabolismo.
Negli ultimi anni, grazie alla maggiore comprensione della glicazione e soprattutto della variabilità glicemica, si è capito che il fatto di bilanciare proteine, fibra e carboidrati nello stesso pasto (per ridurre lo stimolo all’insulina) produce effetti più intensi se si segue un certo ordine di somministrazione, che prevede di mangiare prima delle verdure (o frutta a basso indice glicemico come i frutti di bosco), poi proteine e grassi e infine i carboidrati. Sempre un piatto tripartito quindi (proteine, fibra e carboidrati) ma mangiato nella migliore sequenza metabolica possibile.
Significa che un pranzo potrebbe essere gestito mangiando dei finocchi in pinzimonio all’inizio, un pesce o una carne con verdure e infine una pastasciutta o il pane o il dolce che uno gradisce… Si tratta di una modalità alimentare che riduce la variabilità glicemica o i picchi di glucosio che hanno interferenza sull’ingrassamento, sull’umore, sull’energia e sull’infiammazione in genere. Quindi, ribadisco, carboidrati alla fine del pasto o della colazione, non all’inizio.
2) Attivare la regolazione energetica dei propri mitocondri
Come è spiegato nel video presente in questo articolo, i mitocondri sono, in pratica, i polmoni delle cellule dell’organismo e una sostanza vitaminica naturale (inositolo) ne regola il funzionamento, intervenendo efficacemente nella gestione dell’assorbimento degli zuccheri e facilitando la loro azione attivante.
Quindi Inositox (1 compressa prima di prima colazione e prima di cena per 15 giorni, ripetibili) e Glucontrol base (1 compressa al mattino prima di prima colazione anche periodi prolungati) sono due integratori specificamente mirati ad una azione di riattivazione del metabolismo, che facilitano l’azione del fegato e sono importantissimi per la corretta regolazione del metabolismo zuccherino.
Per questo periodo di “ripartenza” sono due ottimi sostenitori della attivazione metabolica e della disintossicazione dell’organismo che si possono affiancare a qualsiasi tipo di impostazione nutrizionale.
3) Curare la personalizzazione della propria dieta, valutando i livelli di glicazione e di infiammazione
Come detto all’inizio dell’articolo, ogni schema nutrizionale dovrebbe essere personalizzato, oltre che sulla presenza di una specifica sintomatologia, sulla base delle proprie caratteristiche genetiche, infiammatorie e di glicazione.
Io ad esempio, che personalmente possiedo una genetica sicuramente sfavorevole con predisposizione al diabete e all’accumulo di peso, posso vivere una vita “serena” attraverso la verifica dei miei valori di glicazione (quindi del Metilgliossale – MGO, e della percentuale di albumina glicata, misurabili con i test GEK Lab) e intervenendo sulla mia dieta quando questi si alterano eccessivamente.
Per iniziare ad approfondire questo tema, nella home page di GEK Lab è a disposizione un questionario (gratuito) che può orientare ogni persona a scegliere il tipo di approfondimento più adatto al proprio singolo caso.
Saranno sicuramente utili anche questi articoli che pur essendo “anzianotti” hanno aiutato molte persone, in passato, a fare le scelte giuste in questo periodo di inizio d’anno: