Latte e lattosio: tanti modi di bere il latte
Partendo da una risposta molto interessante della dott.ssa Valentina Chiozzi che approfondisce il tema della intolleranza (enzimatica) al lattosio, questa mattina voglio concentrare la mia attenzione sulla differenza tra infiammazione da cibo dovuta al latte e intolleranza al lattosio.
Nel primo caso parliamo di una reattività immunitaria che va rieducata con una dieta di rotazione settimanale, mentre l’intolleranza al lattosio è un difetto enzimatico che non permette di digerire lo zucchero del latte, il lattosio per l’appunto, che non viene assorbito e infastidisce l’intestino.
Concentrando l’attenzione sull’infiammazione da cibo, ci sono tanti modi per bere il latte.
Prima di tutto è importante ricordare che chi è ipersensibile al latte nei giorni di dieta deve evitare di bere qualunque tipo di latte animale che sia vaccino, caprino o di pecora.
Le proteine del latte sono estremamente conservate dal punto di vista evolutivo e condividono in tutti i mammiferi una delle estremità del segmento proteico. Questo significa che non è facile ingannare il nostro sistema immunitario che nel giro di poco riconosce tutti i tipi di latte come appartenenti alla stessa famiglia di proteine. Lo stesso vale per il latte senza lattosio.
Le alternative al latte ricadono inevitabilmente sui latti di origine vegetale: latte di soia, di riso, di mandorle, di noci ecc.
Sempre di più i supermercati sono provvisti di questi tipi di latte e con qualche ricerca in più è facile trovare latti vegetali anche più particolari come il latte di farro, il latte di kamut e il latte d’avena.
Per recuperare la tolleranza la parola d’ordine è variabilità alimentare: cercate ogni giorno di cambiare il tipo di latte che utilizzate variando i latti di origine animale nei giorni di libertà e variando quelli vegetali nei giorni di dieta, con un occhio di riguardo alle vostre personali reattività alimentari.
Ad esempio chi è sensibile anche al nichel dovrebbe evitare il latte di mandorle e il latte di noci così come il latte d’avena che sono più ricchi di nichel. Chi invece ha una reattività nei confronti del frumento nei giorni di dieta eviterà il latte di farro ecc.