Tradizione e ricerca scientifica: estratti naturali per curare al meglio le ferite
Traumi, difetti di circolazione, esposizione al caldo o al freddo eccessivi sono tra le causa più frequenti di ferite e ulcere.
Il processo di riparazione delle pelle dopo una ferita è costituito da una serie di eventi intersecati l’uno nell’altro, che cominciano subito dopo il trauma con fasi che si susseguono fino alla completa cicatrizzazione.
I problemi insorgono quando questo affascinante processo di riparazione per una qualche ragione si interrompe. La cicatrizzazione delle ferite diventa quindi molto lenta portando alla formazione di piaghe croniche come le ulcere da decubito e l’ulcera del piede diabetico. Purtroppo il trattamento di queste ferite spesso risulta difficoltoso: le piaghe non si rimarginano e questo inevitabilmente riduce la qualità di vita del paziente.
Alla base delle cicatrizzazione delle ferite c’è un delicato equilibrio tra infiammazione e riparazione.
L’infiammazione attiva i processi di reclutamento delle cellule del sistema immunitario preposte alla riparazione dei tessuti che spengono l’infiammazione una volta rimarginata la ferita. Una disparità tra questi due processi porta a difetti della cicatrizzazione con ferite che non guariscono o all’opposto con cicatrici estese e di grosse dimensioni fino alla formazione di un cheloide.
Sul piano clinico l’infiammazione è uno degli aspetti più importanti da gestire quando si parla di ferite che non si rimarginano. L’utilizzo ad esempio di estratti fitoterapici come l’Iperico, la Calendula e l’Achillea spesso si rivela utilissimo per mantenere l’equilibrio tra infiammazione e riparazione.
Questi estratti vegetali, conosciuti per la loro benefica azione fin dal Medioevo, sono importanti per le loro proprietà riparative e antisettiche e favoriscono una più rapida guarigione delle piaghe.
Un bel segno nella direzione di un utilizzo moderno di questi rimedi viene da un studio pubblicato l’anno scorso su The Journal of pharmacology and experimental therapeutics che ha analizzato, sul piano istologico e su quello della produzione di molecole infiammatorie, l’azione dei questi estratti fitoterapici sulla cicatrizzazione delle ferite, sfruttando un modello murino.
In questo studio sono stati messi a confronto l’utilizzo di un prodotto come Ciderma, che contiene insieme e ben bilanciati questi estratti fitoterapici, e l’uso della semplice vaselina. Uno degli aspetti più interessanti di questo lavoro francese sta proprio nella modernità dell’approccio: la tradizione è stata controllata e verificata con le più accurate indagini di laboratorio portando a risultati di grande interesse.
Fin dai primissimi giorni di applicazione, l’utilizzo del prodotto contenente questi fitoterapici ha permesso una più rapida riduzione dell’area ulcerata con una migliore organizzazione delle fibre di collagene che apparivano più ordinate e ben disposte. Già dal quinto giorno nelle ferite trattate con questi estratti era evidente una minor concentrazione di citochine e molecole infiammatorie con una corrispondente riduzione dell’infiltrato di cellule immunitarie. Per finire le ulcere medicate con Ciderma guarivano due giorni prima di quelle trattate solo con vaselina e al microscopio apparivano più sane e robuste.
Le terapie naturali mettono a disposizione strumenti diversi ed efficacissimi per una rapida guarigione delle ferite. Nelle pagine specifiche di Eurosalus è facile trovare indicazioni utili, facili da utilizzare.
L’utilizzo di prodotti come Ciderma, di rimedi omeopatici come Staphysagria, Carbo vegetabilis e Graphites, di integratori minerali come Oximix 2+, di oli come l’olio di Perilla o l’olio di Ribes nero e di Vitamina C è di grande aiuto per mettere la pelle nelle condizioni migliori per ripararsi.