Renella

Sinonimi: Renella, Colica renale, Sabbiolina renale, Colica sine materia
di Attilio Speciani - Allergologo e Immunologo Clinico

Il numero di persone che arrivano dal medico con disturbi addominali abbastanza importanti o con gli esiti di contratture reattive della schiena (con sciatica, lombalgia, dolori al movimento ecc.) e che devono questi dolori alla presenza di un po’ di sabbietta urinaria è veramente molto elevato.

Questo vale per la renella come per qualsiasi passaggio di “sabbia” all’interno di altri organi di drenaggio, come le vie biliari e il pancreas. Normalmente, quando si fa passare un po’ di sabbietta lungo l’uretere si ha una vera e propria colica, termine che serve per indicare qualsiasi dolore legato alla contrattura o allo spasmo di un organo cavo, cioè vuoto nel mezzo, come sono quindi gli intestini, gli ureteri, il coledoco, la colecisti o cistifellea, ecc.

In particolare ci sarà colica renale o ureterale, quando per la presenza di sabbiolina oppure di un calcolo o anche di renella, si verifica appunto la irritazione dell’uretere e di conseguenza la sua contrattura.

È importante innanzitutto considerare che l’emissione di sabbia dal rene è un segno positivo. Vuol dire che l’organismo riconosce la presenza di un eccesso di calcio (latte, yogurt, latticini) o di ossalati (cacao, pomodori, tè, spinaci ecc.) e li elimina attraverso una delle vie di disintossicazione. È ovvio però che a quel punto chi ne soffre deve prendere dei provvedimenti per evitare che si ripresenti.

Va saputo che in tutti i posti in cui si può verificare una colica, si può verificare anche la cosiddetta “colica senza materia”, che è molto frequente. Significa che l’organo in questione, ad esempio la colecisti, si contrae sotto l’influenza di altri fattori, e determina dei sintomi dolorosi come per la presenza di un calcolo, benché di calcoli non ce ne sia nemmeno l’ombra. Talvolta è presente solo un po’ di renella e l’uretere intorno si spasma in modo eccessivo determinando dolore. Non sempre comunque, nonostante l’ecografia, si riesce a mettere in evidenza della renella.

In genere i motivi di queste contrazioni sono da ricercare nelle condizioni del Sistema nervoso, tenendo presente che l’organismo umano tende sempre a rispondere a situazioni di pericolo, di paura o di tensione, con la contrattura e lo spasmo dei suoi organi o dei suoi muscoli.

Esistono delle efficacissime possibilità per intervenire in modo naturale sulle coliche, sia per ridurre le sofferenze, sia per dare il giusto peso ai sintomi che si provano.

Se infatti una persona soffre in ugual misura per della banale renella (sabbiolina prodotta dal rene: l’equivalente renale della appena citata bile spessa) e per un discreto calcolino renale, è sicuramente utile avere i mezzi per far passare rapidamente i dolori e i calcolini, lasciando quindi le radiografie e le lunghe sofferenze solo alle persone che poi hanno effettivamente bisogno dell’intervento chirurgico, o di terapie particolari.

La quasi totalità delle coliche può passare seguendo queste indicazioni.

 Trattamento

Giovanna è una donna di circa 40 anni che in una determinata fase della sua vita ha iniziatoa  soffrire di forti mali di schiena. L’evidenza di un trasloco appena concluso sembrava indicare senza ombra di dubbio che si dovesse trattare di un problema legato ai tanti carichi spostati nei giorni precedenti, così prima un chiropratico, poi un ortopedico la valutarono indicando trattamenti diversi. Nessuno dei due diede i risultati sperati, e mentre la schiena continuava a dolere, a dispetto delle lastre, della Risonanza Magnetica e delle differenti valutazioni proposte (sarà psicologico…), Giovanna non riusciva a trovare soluzione ad un fastidio tanto inusuale quanto insistente.

Fu solo quando un medico, suggerito da una amica, anzichè toccarla e visitarla solo sulla schiena, la controllò e la visitò toccandole “la pancia” che emerse la vera causa del problema. I punti di dolenzia spiccata anteriori erano tutti punti correlati con il decorso delle vie urinarie, situati lungo percorsi molto ben definiti.

Nonostante le tre settimane di dolore, bastò effettuare un trattamento di agopuntura cutanea (solo sulla superficie, senza bisogno di infiggere aghi) per sbloccare la situazione e riportare Giovanna ad una condizione di normalità. Il medico chiese a Giovanna se nelle settimane precedenti avesse spesso avuto necessità di urinare. Giovanna confermò che spesso c’era una specie di segnale di “urgenza”, dovuto alla renella che irritava l’uretere. Ma nessuno glielo aveva chiesto prima e lei pensava fosse dovuto al mal di schiena, mentre questo era il primo segno della irritazione vescicale, che a sua volta determinava una contrattura lombare difensiva, che a sua volta determinava il male di schiena, solo che una volta tanto la schiena non c’entrava per nulla. Magnesio e Depur in abbondanza e un po’ di Magnesia carbonica 15 CH e di Inositolo per facilitare la pulizia rimisero Giovanna in forma nel giro di pochissimo tempo e le consentirono di finire finalmente la sistemazione dei suoi scatoloni.

 Omeopatia

Oltre ai rimedi indicati alla voce Sistema nervoso, con particolare riferimento ad Ignatia, Actea racemosa, Nux vomica, Nux moschata e Argentum nitricum, utili come detto per riequilibrare la tendenza allo spasmo degli organi cavi, due rimedi sono particolarmente efficaci in condizioni di urgenza.

Colocinthis 7 CH: se ne prendono tre granuli ogni 5-10 minuti, riducendo poi gradualmente la dose non appena i dolori migliorano, oppure si può usare una singola dose alla 200 CH: va usato in tutti i dolori con senso di costrizione e di spasmo, che esordiscono improvvisamente e migliorano un po’ con il caldo locale e con la flessione del bacino, piegandosi cioè in due su se stessi; è il prodotto da usare qualora la colica sia iniziata per una arrabbiatura.

Magnesia fosforica o carbonica: stesso dosaggio di Colocinthis: gli è infatti molto simile, ma se ne differenzia un poco per la presenza di dolori che cambiano rapidamente e frequentemente sede e punto di irradiazione. È bene che questi due rimedi siano nell’armadietto dei medicinali di casa per ogni evenienza.

Si possono usare anche altri rimedi, in relazione alle cause della colica, quindi si valuteranno anche le voci Aria addominale, Cistite, Indigestione, Ulcera dello stomaco.

Si può citare in aggiunta Belladonna, da usare in caso di colica con addome caldo e gonfio con ipersensibilità a qualsiasi scossa contatto o anche vibrazione, e Bryonia in caso di dolori migliorati dalla assoluta immobilità, dalla pressione larga sulla zona dolente, e peggiorati invece dal toccamento con le dita e dal calore; è presente inoltre una intensa sete, con secchezza delle labbra. Bryonia è sicuramente il rimedio delle appendiciti acute, che hanno generalmente queste caratteristiche.

Un buon composto omeopatico, utilizzabile in genere durante forme coliche, può essere R 37 Reckeweg, da usare al dosaggio di 6-7 gocce ripetibili più volte, come detto per Colocinthis, che è appunto uno dei suoi componenti.

 Fitoterapia

In caso di colica addominale c’è la possibilità di utilizzare infuso di Menta o di Anice, ma nel caso di coliche dubbie, o sicuramente renali, esiste in commercio un interessante prodotto naturale di recente introduzione sul mercato; si chiama Depur; è costituito da erbe e minerali e svolge una azione di drenaggio e di pulizia. Di solito ne consigliamo 2 dita (3 cucchiai da minestra) in un bicchiere ben pieno di acqua non fredda, al mattino prima della prima colazione, e alla sera prima di cena. Anche per un periodo prolungato di 6-8 mesi. In fase acuta invece, va usato anche per 6-7 volte al giorno, in modo da facilitare il drenaggio dei granellini di renella.

Altre preparazioni sono la Soluzione Schoum, e il Resolutivo Regium.

La prima è costituita da un insieme di estratti idroalcolici di Fumaria, Ononide e Piscidia e ha il problema dell’essere alcolica. La sua azione è comunque mirata a favorire la discesa di eventuali calcolini, e a stimolare la ripresa funzionale degli organi interessati; va usata bevendone da 6 a 15 bicchierini (o sorsate) al giorno, distribuite durante la giornata. In pratica se ne consuma mezzo flacone al giorno, per i due o tre giorni in cui dura il disturbo. 

Il secondo invece è costituito da diversi rimedi fitoterapici. Il prodotto ha un’azione di drenaggio molto importante e va usato al dosaggio di 2 cucchiai da minestra in 1 bicchiere d’acqua al mattino e alla sera anche per lunghi periodi. In presenza di uno stato acuto di colica, si può aumentare il dosaggio a 2 cucchiai al giorno, fino a che non ci sia una riduzione dello spasmo e del dolore.

Queste composizioni fitoterapiche sono estremamente utili anche peri i calcoli salivari e hanno comunque un’azione detossificante stimolando il fegato in modo importante.

L’olio essenziale di menta piperita, in caso di colica, può essere usato al dosaggio di 8 gocce per 2-3 volte in giornata, esattamente come si usa l’olio essenziale di melaleuca (vedi video).

 Oligoelementi

Nel caso di una colica renale acuta si userà una miscela di oxiprolinati come quelli presenti in Oximix 4+, oppure usando solo del Magnesio oxiprolinato assumendone da 3 a 5 cucchiaini al giorno per i 2-3 giorni in cui persiste il disturbo. Indicatissimo il Magnesio+.

 Trattamento

 Omeopatia

 Fitoterapia

 Oligoelementi