Pelle
La pelle è uno degli organi più profondi dell’organismo: infatti la pelle trae la sua origine dallo stesso pezzettino di embrione da cui origina il sistema nervoso.
Più precisamente, lo stesso foglietto embrionario, poco tempo dopo la fecondazione dell’ovulo materno, si sdoppia in due parti, che diventano poi rispettivamente pelle e sistema nervoso, e mantengono comunque tra di loro delle importantissime relazioni e connessioni.
La pelle inoltre è sicuramente lo specchio fedele delle condizioni di equilibrio o squilibrio interno, come testimoniano secoli di semeiotica medica (cioè lo studio dei segni esterni di un organismo per capire cosa succede dentro) oggi purtroppo tralasciati, anziché integrati, a favore di una diagnostica puramente o quasi esclusivamente strumentale.
Non si può quindi parlare dei problemi della pelle senza prendere in considerazione anche lo stato generale, fisico e psichico, di una persona.
Negli ultimi anni ci si è abituati a sconfiggere le lesioni cutanee con il cortisone, dimenticandosi che la pelle è il luogo più superficiale in cui può sfociare una alterazione interna; fermare il sintomo, senza guarirne le cause, può corrispondere ad un approfondimento della alterazione interna, che quindi andrà a sfociare sul fegato, sul rene, sul sistema nervoso o su altri organi ancora.
Nel trattamento omeopatico e naturale delle forme patologiche cutanee l’azione terapeutica è favorita dallo stimolo generale, e non sintomatico, della persona che ne è affetta.
Ovviamente ci vuole un saggio discernimento nella applicazione terapeutica, in quanto deve essere sempre presente la coscienza del limite che è posto dalla possibile carenza di capacità reattiva nell’individuo ammalato; in quel caso allora, può essere utile anche l’utilizzo allopatico dei farmaci, fino a che l’individuo non si sia caricato a sufficienza per partire poi da solo sulla strada della guarigione.
Sempre più persone inoltre, iniziano ad avere coscienza della importanza dell’equilibrio psichico nella nascita delle forme patologiche cutanee; sia perché molti dermatologi dicono ai malati che la causa è lo Stress, sia perché molte persone si accorgono effettivamente di questa interrelazione, una volta che lo si fa loro notare.
Nell’affrontare allora i problemi cutanei, non ci si fermi ad una valutazione puramente locale, ma si prendano in considerazione anche lo stato della digestione, le condizioni dell’intestino e del fegato, la situazione emotiva e familiare e così via.
Solo in questo modo si potrà ottenere una guarigione che sia tale, e non sia semplicemente una pennellata di fondo tinta su un bubbone che non si modifica.
In questa “voce” si tratteranno gli aspetti terapeutici generali delle forme patologiche cutanee, mentre molte di esse saranno invece trattate a parte, alle voci qui elencate: Acne, Acne rosacea, Ascesso, Calli, Capelli, Cheloidi, Disidrosi, Eczema, Eritema gluteo, Eritema solare, Fistola, Geloni, Herpes, Orticaria, Parassiti cutanei, Piaghe, Polipi, Prurito, Psoriasi, Ragadi, Smagliature, Sudorazione, Unghie, Verruche.
Si considera utile valutare anche la voce Allergia.
Come appena detto, quando si affronta un problema cutaneo, il medico omeopatico è di fronte ad almeno due scelte: trattare con i rimedi indicati per le localizzazioni specifiche di quella persona, oppure affrontare il problema generale di quell’individuo, in cui, tra l’altro, si sono manifestati dei disturbi di pelle; affrontare cioè un trattamento di fondo del malato, considerando il disturbo della pelle come un sintomo di una situazione più profonda.
Tutte e due le strade sono utili, ma in questo sede affronteremo solo la prima strada, in quanto la prescrizione di rimedi costituzionali o di terreno ad alte dosi, è di competenza del solo medico omeopatico.
Una delle formulazioni più interessanti per il trattamento delle lesioni cutanee (dalle piaghe da decubito alle ulcere diabetiche, all’eritema, alla piccola ustione, all’acne, all’arrossamento da sole o alla abbronzatura eccessiva) è il Colostro, utilizzabile anche per applicazioni sulla pelle in forma liquida.
Sono comunque numerosi i prodotti vegetali che ci possono aiutare: nella trattazione in linea di massima faremo riferimento a quelli qui indicati:
Calendula TM: ha una potente azione antinfiammatoria per uso locale, e si può quindi utilizzare su tutte le zone infiammate: si diluisce con 10 parti di acqua e si applica localmente.
Arctium lappa TM: prodotto che può essere associato in tutti i trattamenti specifici, per la sua profonda azione disintossicante: si prende a cicli di 15-20 giorni nella misura di 20 gocce due volte al giorno.
Fumaria: si può utilizzare sia sotto forma di TM (20 gocce al mattino per cicli di due mesi, seguiti da altrettanti di riposo) oppure sotto forma di infuso di tutta la pianta, usando 30 grammi per litro d’acqua, per un infuso di 15 minuti; se ne berranno 2 tazze al giorno per un periodo massimo di 20 giorni, ripetibili dopo altri 20 giorni. La sua azione e’ altamente depurativa sull’intero organismo, quindi indirettamente sulla pelle, benché la applicazione locale dell’infuso, sulle dermatosi secche, sia possibile con un buon giovamento.
Ulmus campestris 1D, macerato glicerinato gemmoterapico (come i tre che seguono), ha una spiccata azione su tutte le manifestazioni “umide” della pelle, quindi nell’acne, nella seborrea e negli eczemi trasudanti; va assunto al dosaggio di 30-40 gocce due volte al giorno, e se è invece associato ad altri gemmoterapici, si distribuiranno i dosaggi nel corso della giornata; ad esempio, si prenderanno: 30 gocce di Ribes al mattino, 30 di Juglans a pranzo e 30 di Ulmus a cena.
Cedrus libani 1D: ha le stesse azioni di Ulmus, portate però su forme di carattere “secco”, come la psoriasi, le ittiosi, le callosità e così via.
Juglans regia 1D: ha azione specifica in tutte le forme cutanee ove ci sia presenza di batteri, come acne, piodermiti, e lesioni con produzione di pus.
Ribes nigrum 1D: è il grande rimedio della infiammazione, e in quanto tale viene spessissimo associato ad altre terapie per favorire questo aspetto, stimolando inoltre la ripresa delle autonome capacità difensive dell’organismo: si usa, come i precedenti, con lo stesso dosaggio di Ulmus.
Cavolo-verza: il suo uso ha spesso consentito di risolvere degli importanti problemi cutanei; può essere utilizzato su tutte le piaghe, favorendo la guarigione e la cicatrizzazione, e su tutte le forme cutanee sia acute che croniche. Va utilizzato tagliando via la costa centrale dalla foglia, e se sono grosse, togliendo anche le nervature laterali; basta allora passare appena a vapore caldo la foglia, perché questa si ammorbidisca e possa quindi essere applicata localmente per qualche ora al giorno. Sopra di essa si può poi mettere una garza o una benda non troppo stretta. Poiché l’azione del cavolo è generale sull’organismo, e non solo locale, nei primi giorni di trattamento si può assistere a una reazione locale, come se l’organismo utilizzasse la lesione cutanea per scaricarsi di tutte le “porcherie” che ha dentro; non c’è quindi da preoccuparsi, ma basta detergere al mattino la zona, e ovviamente, non riutilizzare le foglie usate. L’azione del cavolo si esplica anche attraverso la sua assunzione alimentare, in quanto è ricco di moltissime sostanze utili al ripristino della integrità della pelle.
Si possono identificare nei disturbi della pelle, delle situazioni sufficientemente ripetibili, di carenza di alcuni oligoelementi.
Quando infatti non sarà indicato diversamente, in tutte le forme patologiche si utilizzerà 1 misurino da 2,5 ml di una miscela di oxiprolinati con una composizione simile a quella dell’Oximix 2+ in cui lo Zinco è il minerale in assoluto più importante per la pelle. È preferibile utilizzare questo prodotto a prima colazione in abbondante acqua o succo.
Se in una forma patologica cutanea si utilizza un’integrazione alimentare con del Lievito di birra, e non si è intolleranti ai lieviti, si è certi che gran parte delle vitamine del gruppo B necessarie vengano assorbite e utilizzate dall’organismo.
A quel punto le uniche ulteriori integrazioni da attuare sono: con la Vitamina A (o meglio, con il Betacarotene che è privo di possibili effetti da sovradosaggio), al dosaggio di 10.000-20.000 UI al giorno per periodi di almeno 2 mesi; con la Vitamina E al dosaggio di 200-400 UI al giorno, per una sua intensa azione antiossidante; con la Vitamina F, contenuta negli olii vegetali e nella lecitina di soia, infine il già citato Selenio (Selenito Vitamina C, 1 misurino da 2,5 ml ogni giorno).
Il fatto di mantenere in equilibrio questi apporti vitaminici, consente spesso la spontanea guarigione di numerose forme dermatologiche.
Per un discorso più allargato sulla necessità che ha l’organismo (e la pelle) di sostanze antiossidanti, si può valutare quanto detto alla voce Radiazioni, in relazione all’uso di sostanze come l’Acido lipoico, l’N-acetilcisteinae lo zinco che sono tra i massimi difensori dalla produzione di radicali liberi, cioè quelle sostanze che invecchiano, e stimolano la degenerazione cellulare. Si utilizzerà ad esempio una compressa al giorno di Stimun-Ox 800 a stomaco pieno per cicli terapeutici di circa 1 mese serenamente ripetibili nel corso dell’anno.
È utile individuare l’esistenza di possibili ipersensibilità o Intolleranze alimentari e impostare un’adeguata dieta di rotazione sugli alimenti non tollerati.