Occhio

Sinonimi: Occhio, Calazio, Orzaiolo, Traumi oculari, Herpes zoster oftalmico, Cataratta
di Attilio Speciani - Allergologo e Immunologo Clinico

Qualsiasi problema oculare di una certa gravità si presenti, è necessario consultare un medico oculista, che possa effettuare una diagnosi precisa.

Per alcune forme patologiche frequenti, è però possibile intervenire efficacemente anche a livello familiare.

 Trattamento

Soprattutto nella tendenza a produrli, si assocerà l’oligoelemento Rame-Oro-Argento al Manganese, assumendone una dose alternativamente ogni due giorni.

I rimedi omeopatici da usare sono gli stessi descritti alla voce Ascesso, con l’aggiunta dei rimedi Pulsatilla 5 CH (soprattutto interessata la palpebra superiore; orzaiolo poco dolente ma rosso, con una scarsa tendenza a maturare) e Staphysagria 7 CH(localizzati soprattutto a sinistra, una volta maturati, si risolvono molto lentamente, lasciando per lungo tempo degli indurimenti locali).

Di entrambi i rimedi si prenderanno 4 granuli 3 volte al giorno. In qualsiasi irritazione oculare, si può usare l’ottimo collirio diEuphrasia D3, da instillare nell’occhio per ridurre l’infiammazione.

Oltre ai due rimedi descritti per l’orzaiolo (Staphysagria e Pulsatilla), si useranno 4 granuli 2 volte al giorno dei seguenti rimedi (da usare alla diluizione 5 CH):

Calcarea carbonica: calazi dell’occhio destro.

Thuya: calazi, soprattutto a sinistra, con palpebre secche e blefarite cronica.

Sepia: calazi sull’angolo interno delle palpebre, con relativa irritazione congiuntivale (vedi Congiuntivite).

La pertinenza è medica. Si ricordano solo alcune condizioni in cui può essere necessario intervenire con una certa tempestività.

Se l’occhio è colpito da calce viva, o da basi forti, si faranno dei lavaggi con acqua in cui sia stato diluito dell’aceto nella proporzione di un cucchiaio per litro d’acqua.

Se l’occhio invece è colpito da acidi, lo si laverà con acqua e bicarbonato, nella proporzione di un cucchiaino di polvere per litro di acqua.

Quando è necessario fare dei lavaggi con acqua, senza particolari scopi, si userà dell’acqua bollita in cui sarà stato sciolto del sale da cucina, nella proporzione di 2 cucchiaini per mezzo litro di acqua.

Se sull’occhio si appoggia una pietruzza, si cercherà delicatamente di toglierla, ma se nell’occhio si infilza una spina profondamente, o si infossa una pietruzza, allora non va tolto nulla, neanche se ben visibile e asportabile, in quanto si rischierebbe di “stappare” l’occhio.

Ci si ricordi che esiste un riflesso lacrimale, per il quale, strofinando un occhio, lacrima anche l’altro; è un riflesso utile quando polvere o pulviscolo penetrano nell’occhio: si strofini l’altro fino a che le lacrime non facciano scivolare via le particelle dall’occhio colpito. Metodo da usare anche per eliminare il moscerino “invadente”.

Le reazioni infiammatorie a deboli traumatismi vanno trattate con i rimedi indicati alla voce Congiuntivite.

Per traumatismi più rilevanti (botta sullo spigolo, pugno nell’ occhio, ditata involontaria, o altro) va immediatamente assunta una dose di Arnica 200 CH, seguita dopo pochi istanti da una ripetuta somministrazione di Aconitum 5 CH (ma andrà bene anche qualunque diluizione) che ha una specifica azione nei traumi dell’occhio: se ne prenderanno 4-5 granuli ogni 10 minuti, fino a netta riduzione del dolore.

L'”occhio nero” conseguente, va aiutato con Symphytum 5 o 7 CH, da prendere insieme ad Aconitum subito dopo il trauma, e non appena ridotto il dolore, da prendere da solo.

In caso di lesione del bulbo, nell’attesa di arrivare all’ospedale, si faranno delle applicazioni di Calendula TM diluita in 25 parti di acqua, mediante delle garze da bagnare e tenere sull’occhio.

Si veda la voce Herpes zooster.

Nelle fasi iniziali di una cataratta, si può ottenere la regressione del fenomeno facendo quotidiane instillazioni di Collirio di Cineraria 3D (2 gocce due volte al giorno per ogni occhio).

Rimedi da usare alla 5 CH (3 granuli 2 volte al giorno):

Lycopodium: assente o ridotta.

Bryonia: secchezza palpebrale in fatti infiammatori.

Calcarea phosforica: abbondante stando all’aria aperta.

Graphites: abbondante, esponendosi alla luce del sole che diventa fastidiosa.

Silicea: abbondante per il freddo e il vento.

Natrum muriaticum: associata a dolore e bruciore, causata dallo sforzo della lettura.

Si veda inoltre quanto detto a Congiuntivite e Raffreddore, se la lacrimazione vi è associata.

Oltre all’utilizzo di Euphrasia D3 collirio, si assoceranno alla 5 CH (3 granuli tre volte al giorno) questi altri rimedi:

Gelsemium: dolori che si accentuano con il movimento degli occhi, con pesantezza delle palpebre.

Ruta: occhi stanchi, caldi e brucianti, dopo aver fatto degli sforzi visivi.

Actea racemosa: dolori dentro ai bulbi oculari, che sono sentiti troppo grossi per le orbite.

 Trattamento