Ferite
Ecco ciò che è possibile fare, e bene, di fronte a delle lesioni traumatiche della pelle.
In questi casi va utilizzata la TM di Calendula, in quanto Arnica favorisce il riassorbimento del sangue e non è quindi indicata. Calendula invece ha una azione altamente disinfettante (meglio di qualsiasi Citrosil) e favorisce la chiusura della ferita evitando la cicatrice. Va utilizzata diluendo la TM in 10 parti di acqua bollita, e applicando localmente una garza che ne sia stata imbevuta. Si può usare anche sotto forma di pomata o di unguento.
Anche in caso di tagli, lacerazioni o punture i rimedi naturali, e in particolar modo l’omeopatia e la fitoterapia, sono di grande efficacia.
Ledum palustre 5 o 7 CH: 4 granuli per 3-4 volte al giorno,: è il miglior rimedio per ferite da punta (coltello, chiodo arrugginito, forcone, cacciavite ecc.) ed elimina rapidamente i dolori lancinanti provocati da questo tipo di ferite; nell’immediatezza del trauma può infatti essere utilizzato anche ogni 5-10 minuti; ha inoltre una documentata azione di prevenzione del tetano, ed agisce sui grandi stravasi ematici in cui Arnica non riesce ad agire.
Hypericum 7 CH: 4 granuli per 3-4 volte al giorno, viene spesso associato a Ledum per la sua azione sui dolori che dalla periferia salgono lungo i nervi fino al centro, e spesso infatti i dolori delle ferite da punta hanno questa caratteristica; è indicato anche quando ci sia una lesione o una esposizione dei nervi, come nelle ferite traumatiche sulle dita o negli spappolamenti o schiacciamenti delle stesse. È il rimedio indicato sicuramente per tutte le ferite da arma da fuoco.
Staphysagria 7 CH: stesso dosaggio di Ledum, indicata in tutte le ferite da taglio, sia quelle da cucina che quelle da camera operatoria; se la ferita è sporca o con i bordi poco netti, si userà però, allo stesso dosaggio, della Calendula 7 CH.
Oltre alla disinfezione da attuare con TM di Calendula, si utilizza con impacchi di garza la TM di Hypericum diluita con 10 parti di acqua. Hypericum va sicuramente utilizzato per le lesioni in parti del corpo ricche di nervetti (naso, polpastrelli, orbita ecc.).
In caso di lentezza nella guarigione, si possono utilizzare Hepar sulfur 30 CH (3 granuli al dì per qualche giorno) nel caso la lentezza sia una condizione tipica dell’individuo o Silicea 15 CH (3 granuli 2 volte al giorno) nel caso ci sia stata una precedente suppurazione locale.
Quando invece in una ferita si sviluppa del pus, va cioè in suppurazione, ci si può affidare ai seguenti rimedi omeopatici, pur praticando localmente degli impacchi di TM di Hypericum, e delle applicazioni durante la notte di foglie di cavolo-verza.
Echinacea 7 CH: 3 granuli 3 volte al giorno, dolori acuti con sensazione di aumento di volume della parte; escrezioni di cattivissimo odore, e stato di abbattimento generale.
Calendula 7 CH: stesso dosaggio di Echinacea, erita sporca che perde sostanza purulenta e tende ad allargarsi; difficoltà a fare la crosta.
Pyrogenium 5 CH: stesso dosaggio, produzione di pus con stato generale alterato; possibile presenza di febbre, miglioramento con il calore (v. anche Piaghe).
In caso di ferite settiche è sicuramente importante integrare la terapia con Vitamina C e Bioflavonoidi, (un grammo di ciascuno ogni giorno) e con l’oligoelemento Rame, prendendone una dose al giorno.
Per impedire la formazione di cicatrici, oltre all’utilizzo preliminare di Calendula, si può usare della Graphites 7 CH nella misura di 3 granuli 2 volte al giorno per circa 15 giorni (vedi anche Cheloidi).
Oltre alla disinfezione come per ogni altra ferita, si cercherà di estrarre la scheggia, ma a volte piccoli frammenti di questa restano all’interno. È il caso di prendere allora della Silicea 15 CH (3 granuli 2 volte al giorno) che è appunto il rimedio indicato per l’espulsione dei corpi estranei.
Un metodo utile per aiutare l’eliminazione è versare sulla zona di infissione, della cera calda direttamente da una candela accesa. La stessa cosa si può fare per delle spine di riccio marino.