Cistite
La parola cistite significa semplicemente infiammazione della vescica e quindi gli antibiotici sono solamente una delle possibili opzioni terapeutiche, quando davvero la causa è un’infezione batterica, meglio se documentata da una urocultura che consente, attraverso l’antibiogramma, l’uso mirato dell’antibiotico giusto.
Proprio per questo sarebbe utile, ai primi sintomi della cistite, raccogliere un campione di urine e portarlo ad analizzare per confermare o escludere un’infezione batterica.
I sintomi classici di una cistite si manifestano con urgenza ad urinare e dolore e bruciore all’inizio, durante o alla fine della minzione. In molti casi il dolore può anche essere riferito alla schiena e all’inguine oltre che localmente.
I segni clinici di attenzione che devono essere tenuti in seria considerazione in caso di cistite sono la presenza di sangue nelle urine e la comparsa della febbre. In queste circostanze è fondamentale rivolgersi in tempi rapidi al proprio medico di fiducia in modo da impostare un corretto iter diagnostico e una terapia, anche farmacologica, adeguata.
Detto questo, per affrontare una cistite in forma acuta e aiutare la sua risoluzione, ci sono anche una serie di rimedi naturali molto efficaci che possono essere subito usati da chiunque.
Per affrontare invece una cistite ricorrente o una forma cronica e durevole senza presenza di infezione batterica (spesso una forma di cistite interstiziale), diventa indispensabile affrontare il tema della infiammazione e delle sue cause. Sono strumenti importanti la corretta impostazione alimentare e la riduzione dell’infiammazione da cibo.
Ci sono alcune cause scatenanti che sono evidenti, come quelle legate a un traumatismo diretto (ad esempio gli effetti di un lungo giro in bicicletta), a rapporti sessuali intensi, a improvvisi “colpi” di freddo o altro, che richiedono comunque il trattamento della cistite acuta.
Nel caso invece in cui la cistite si ripresenti con frequenza, allora è indispensabile prendere in seria considerazione anche l’aspetto intestinale (alterazione della flora batterica, disbiosi, infiammazione da cibo) e quello delle capacità difensive della persona, per associare al trattamento dell’episodio acuto le indicazioni riportate per la cistite cronica o ricorrente.
La ripetizione di una cistite è legata a più fattori, e la causa più frequente è intestinale per cui si genera una sorta di autoinfezione che origina appunto dall’intestino e va trattata riportando in equilibrio l’intero sistema digestivo.
La causa di un’alterazione della flora microbica può derivare dall’uso improprio o prolungato di antibiotici o di farmaci antifungini, dall’aumento dell’infiammazione da cibo, da una tendenza all’iperglicemia (legata a una resistenza insulinica) che facilita le infezioni ripetute, da una contemporanea presenza di una candidosi intestinale.
In quasi tutti i casi è utile impostare la dieta più idonea al controllo di questi fattori predisponenti con l’obiettivo di ridurre l’infiammazione locale e aumentare le capacità difensive dell’organismo.
Alcune indicazioni sono comuni sia alla cistite acuta che a quella cronica: ad esempio, una corretta idratazione, in quantità notevole (oltre i 2 litri al giorno forzandone l’assunzione), va sempre affiancata a quella delle sostanze suggerite per il trattamento.
Cistite acuta
Le indicazioni più efficaci riguardano l’uso di abbondante acqua, l’impiego di Oximix 1+ Immuno al dosaggio di 5 ml diluiti in acqua (o una capsula), per almeno 3-4 volte al giorno a scalare, l’assunzione di colostro e betaglucani, utilizzando ad esempio un prodotto come Colostro D3 al dosaggio di 2 capsule al dì lontano dai pasti e l’impiego immediato del probiotico giusto, come Inolact infantis, alla dose di 2 bustine al giorno lontano dai pasti. Tradizionalmente l’uso di medicinali come Cantharis, Equisetum o Belladonna, descritti più avanti, può essere di notevole utilità.
Cistite cronica o ricorrente
Risulta importante la valutazione del proprio profilo alimentare personale e l’impostazione di dieta di rotazione settimanale in base alle proprie personali reattività come spiegato più avanti. Le scelte alimentari che ne derivano consentono di ridurre l’infiammazione e di migliorare l’equilibrio microbico intestinale. Due strumenti che agiscono sia sulle cistiti batteriche sia su quelle infiammatorie.
Allo stesso modo, in una logica preventiva, è utile l’uso prolungato di Cranberry o di D-Mannosio (per almeno 2-3 mesi) al dosaggio, per entrambi, di 3 compresse al giorno (si tratta in genere di compresse da 500 mg.
Sono fondamentali cicli di probiotici, come Inolact infantis, alla dose di 1 bustina al giorno lontano dai pasti per almeno 2 mesi, o di riequilibranti intestinali a base di colostro e betaglucani (Colostro D3) al dosaggio di 1 capsule al giorno preferibilmente a stomaco vuoto, sempre per cicli di almeno 2 mesi per riequilibrare il microbiota intestinale.
Utile anche l’integrazione di minerali coma Manganese, Rame, Zinco e Selenio per la loro azione di stimolo sul sistema immunitario con l’uso costante di un prodotto come Oximix 1+ Immuno (1 capsula al dì) e di eventuali antiossidanti con azione di supporto immunologico (come ad esempio Oximix Multi + Complete, 1 capsula al giorno).
Per la cistite acuta è indispensabile un apporto elevato d’acqua. Ci si deve obbligare a bere almeno due litri d’acqua al giorno, ma alla partenza della cistite, il fatto di bere un litro intero di acqua subito, nel giro di 15 minuti e di proseguire nella giornata forzandosi a bere quantità elevate di acqua può spesso risolvere il problema senza bisogno di altri interventi.
La prevenzione delle cistiti che si ripetono nel tempo porta a focalizzare l’azione sull’intestino, sia per la presenza del serbatoio di batteri o di funghi che le può causare, sia per la potente azione infiammatoria che si genera dall’intestino in presenza di una reattività alimentare.
Ad esempio, una masticazione attenta permette già da sola di migliorare sensibilmente la funzione intestinale ed è utile per prevenire e curare le disbiosi intestinali.
Oltre a questo, è indispensabile individuare e valutare l’entità dell’infiammazione da cibo attraverso un test come Recaller o BioMarkers e impostare un’alimentazione che guidi il recupero della tolleranza alimentare, riduca l’infiammazione diffusa e aumenti le capacità difensive dell’organismo.
In base al proprio profilo alimentare personale verrà impostato uno schema di rotazione settimanale con giorni di dieta in cui evitare gli alimenti mangiati in eccesso e giorni di libertà in cui invece reintrodurli, magari in piccole quantità.
Nella tradizione terapeutica sono stati storicamente impiegati alcuni medicinali omeopatici in supporto al trattamento della cistite: Equisetum hiemale 7 CH, maggiormente indicato in presenza di urine abbondanti con dolore soprattutto alla fine della minzione, e Cantharis 7 CH, specifico per dolori violenti che si accentuano subito prima, durante e subito dopo la minzione, con urina generalmente scarsa. È possibile che sia presente sangue, anche abbondante.
Frequentemente questi due medicinali si usano in associazione, alternandoli a ripetizione nel corso della giornata anche ogni ora, riducendo la frequenza in proporzione al beneficio ottenuto.
A volte è utile associare Belladonna 9 CH al dosaggio di 3-4 granuli 3-4 volte al dì se è presente febbre, e Magnesia carbonica 15 CH al dosaggio di 3-4 granuli 2 volte al dì se si sospetta la presenza di renella o sabbietta come causa della cistite.
L’olio essenziale di Melaleuca (Tea tree oil) è un ottimo complemento soprattutto se la cistite è accompagnata da una possibile infezione batterica. Ne servono 3-4 gocce da prendere a stomaco pieno per 2-4 volte al giorno, riducendo il dosaggio in relazione al beneficio ottenuto, se non ci sono specifiche reazioni allergiche al farmaco.
Il Cranberry, o mirtillo americano, svolge un’azione di controllo della adesione dei batteri alla parete vescicale, come se li facesse “scivolare via” e usato a lungo (2-3 compresse al giorno prima dei pasti per almeno 2 mesi, ma anche per periodi più prolungati) consente di controllare il ritorno dei fenomeni ripetuti.
Allo stesso modo agisce un prodotto come il D-Mannosio, un particolare zucchero che viene eliminato con le urine e impedisce o riduce l’adesione dei batteri alla vescica. Va usato ad un dosaggio di 3-4 compresse da 500 mg al giorno, per un periodo lungo, anche di 3-4 mesi. Le compresse vanno distribuite nel corso della giornata, preferibilmente prima dei pasti.
L’uso di probiotici può essere efficace in relazione alla possibile presenza di una disbiosi intestinale. Dopo un trattamento antibiotico l’uso di probiotici o fermenti lattici deve essere fatto per un tempo consistente (almeno 15-20 giorni) per ottenere un effetto valido di ripristino della flora batterica intestinale. Si utilizzerà ad esempio un prodotto come Inolact infantis, alla dose di 2 bustine al giorno lontano dai pasti.