Cheratocongiuntivite Vernal
La cheratocongiuntivite Vernal è una infiammazione degli occhi che inizia in primavera, con le prime giornate di sole “vero”, e prosegue per tutta l’estate.
I sintomi più comuni sono l’arrossamento degli occhi con bruciore, prurito, lacrimazione, fotofobia e senso di corpo estraneo.
La difficoltà di adattamento alla luce, soprattutto all’esterno, è un sintomo importante, specie se sono presenti vento, polvere e molto sole. I bambini sono inoltre molto infastiditi per le secrezioni mattutine, manifestando occhi appiccicosi e dolore.
Il termine Vernal, che in inglese significa primaverile, indica appunto la stagione in cui si riacutizzano i sintomi e non il periodo esclusivo in cui si manifestano, perché in realtà può essere presente anche durante tutto l’anno.
Nella maggior parte dei casi però inizia in primavera e si sviluppa maggiormente in estate, con tendenza al miglioramento nei mesi autunnali.
È considerata una malattia rara, inizia più o meno nell’età prescolare con una maggiore prevalenza nel sesso maschile e tende a risolversi verso i 20 anni.
La causa resta sconosciuta, ma sicuramente un fattore fisico legato ai i raggi ultravioletti è decisivo nel scatenarla.
Ed è per questo motivo che come fondamentale precauzione questi bimbi devono sempre utilizzare occhiali da sole di protezione e cappellino.
Particolare attenzione va posta sia al mare in estate che sulle piste da sci in inverno con il riverbero della neve o nelle sempre più frequenti mete di viaggio in spiagge alle basse latitudini durante i nostri mesi invernali.
Da sapere che i sintomi si possono riacutizzare anche per l’esposizione prolungata a schermi luminosi (come computer, televisione, play station) o con luci al neon. Gli occhiali scuri sono quindi indispensabili all’aria aperta, ma a volte servono anche al chiuso.
La congiuntivite Vernal ha sicuramente alla sua base una componente infiammatoria, sembra allergica, ma non lo è. Questo dato è confermato dal fatto che l’utilizzo dei colliri antistaminici, di solito utili per le congiuntiviti allergiche, porta scarsi benefici nei bambini affetti dalla Vernal.
Non c’è una correlazione diretta tra la congiuntivite Vernal e la sensibilizzazione ad allergeni inalanti più comuni come gli acari della polvere o i pollini di graminacee. In alcuni casi possono coesistere, ma ciò che differenzia la Vernal dall’allergia è appunto l’inefficacia dei trattamenti antistaminici sia oculari che per via orale.
Il trattamento con colliri cortisonici dà invece ottimi risultati; tuttavia questi ultimi non possono esser utilizzati per lunghi periodi a causa degli effetti collaterali che possono determinare soprattutto in giovane età.
Le maggiori informazioni acquisite in questi anni su questa malattia hanno permesso di migliorare la qualità della vita di questi bambini; sempre più specialisti oculisti e allergologi sono stati in grado di riconoscerla nelle fasi iniziali e le nuove terapie farmacologiche con colliri alla ciclosporina preparati in lacrime artificiali o olio e, nei casi più resistenti, con colliri con tacrolimus, hanno limitato le complicanze, come appunto le lesioni corneali e gli effetti collaterali dovuti all’uso prolungato di colliri cortisonici.
Sono ormai numerosi gli studi che hanno consentito di definire le caratteristiche di questo disturbo. Tuft ha definito ad esempio fin dal 1998 le caratteristiche bioptiche delle diverse forme (Tuft SJ et al, Ophthalmology. 1998 Aug;105(8):1489-93) e ha comunque contribuito in seguito a definire uno score oculare per caratterizzare le classiche papille giganti.
Tale malattia richiede quindi un approccio multidisciplinare, soprattutto una corretta gestione da parte dell’oculista, che durante la stagione estiva deve controllare il buon funzionamento della terapia locale coi colliri, per prevenire l’insorgenza di eventuali complicanze, come le ulcere corneali.
Va inoltre tenuta in considerazione la presenza frequente di positività degli anticorpi antinucleo (ANA) nei bambini che soffrono di Vernal, e pertanto sta prendendo corpo una ipotesi, pubblicata da Zicari e dai suoi collaboratori, che vede l’autoimmunità almeno come concausa della particolare condizione oculare (Zicari AM et al, Eur Rev Med Pharmacol Sci. 2013 May;17(10):1419-23).
L’importanza di questa segnalazione porta alla ribalta la necessità di uno studio dell’alimentazione del lovello di citochine infiammatorie legate al cibo. In particolare il BAFF è stato identificato come possibile induttore delle patologie autoimmuni.
Nella gestione di questa malattia una notevole importanza può avere una corretta impostazione dietetica, secondo un profilo alimentare individuale, con la valutazione del BAFF e del PAF (citochine infiammatorie) tramite test come Recaller o BioMarkers.
L’inizio della dieta di rotazione ha lo scopo di ridurre l’infiammazione; particolare attenzione va comunque posta al gruppo dei lievitati e fermentati e all’utilizzo di frutta e verdura cruda prima di ogni pasto, che come gioco ai bambini viene insegnato con “Crudo vivo e colorato”.
Dato che parliamo di infiammazione, si possono aiutare questi bimbi anche con cure naturali associate alle terapie topiche con i colliri sopra citati.
Alcuni fitoterapici specifici come olio di Perilla e olio di Ribes nero (associati in un prodotto come Ribilla Zerotox) sono dotati di una efficace azione antinfiammatoria, antiallergica e antistaminica: dopo i 3 anni, 1 perla una volta al giorno e 2 perle nei periodi di maggiore intensità dei sintomi; nei più grandicelli il dosaggio di Ribilla Zerotox può esser anche di una perla mattina e sera eventualmente aumentabile a 3-4 nei pochi giorni di maggiore intensità sintomatologica. .
Il controllo dell’infiammazione è possibile anche con l’integrazione di alcuni minerali, come quelli contenuti in Oximix 3+ Allergo. Questa miscela di oxiprolinati può esser assunta anche dai bimbi intorno ai 3 anni, durante i pasti, nella formula liquida, 3 ml in abbondante acqua o nella spremuta di arancia.
Nei bambini più grandi si consiglia Oximix 3+ Allergo 1 cp al giorno per tutto il periodo primaverile o 5 ml della miscela liquida.