Rosacea
La rosacea è un problema benigno, ma diffuso e spesso debilitante dal punto di vista estetico e sociale.
Si caratterizza tipicamente per la presenza di rossore e capillari che diventano visibili, talvolta con papule, pustole o gonfiore del volto abbinato.
Tipicamente, le zone coinvolte sono quelle centrali del volto (il naso, le gote, il centro della fronte e il mento). Talvolta anche gli occhi sono coinvolti.
Si tratta di un problema diffuso che tende ad attraversare fasi di miglioramento e di peggioramento progressivo, con riacutizzazioni che sono spesso correlate con gli sbalzi termici, con alterazioni dell’umore, al momento della digestione o al contatto con particolari alimenti.
Spesso la rosacea è correlata a fastidi digestivi e all’emicrania.
La malattia presenta in genere 4 stadi evolutivi: quello “dei flush” caratterizzato da un tipico arrossamento generalizzato, quello “della couperose” con edema del volto e dilatazione dei vasi sanguigni superficiali (teleangectasie), quello “papulo-pustoloso” caratterizzato dalle papule e dalle pustole (simili a piccoli “brufoletti”) e un quarto stadio raro e difficile da raggiungere detto “dell’elefantiasi facciale”.
Tipicamente, le zone coinvolte sono quelle centrali del volto (il naso, le gote, il centro della fronte e il mento) e talvolta anche gli occhi.
La causa del disturbo è di tipo vascolare, il che spiega bene anche la connessione con l’emicrania e con il rischio cardiovascolare, che sembrerebbe essere potenzialmente un po’ più alto di quello della popolazione generale in questi individui (Rainer BM, Rosacea is associated with chronic systemic diseases in a skin severity-dependent manner: results of a case-control study. J Am Acad Dermatol. 2015 Oct;73(4):604-8. doi: 10.1016/j.jaad.2015.07.009. Epub 2015 Aug 6).
Alla componente vascolare si associa comunque una parte infiammatoria, che è responsabile delle pustole e delle papule.
Si è ipotizzato che anche gli acari del genere Demodex, che vengono ritrovati a livello locale, potessero avere una parte nel processo patogenetico, così come l’Helicobacter Pilori la cui sieropositività sembrerebbe più frequente in chi soffre di rosacea rispetto che nella popolazione generale (Margalit A, The role of altered cutaneous immune responses in the induction and persistence of rosacea. J Dermatol Sci. 2016 Apr;82(1):3-8. doi: 10.1016/j.jdermsci.2015.12.006. Epub 2015 Dec 19).
I cortisonici sono assolutamente controindicati e vanno evitati nel trattamento della rosacea.
Il trattamento antibiotico con tetraciclina o metronidazolo è in genere quello di scelta, di lunga durata, da assumere per bocca o da applicare localmente nel caso del metronidazolo.
Lo schema preferito
Modulare l’infiammazione generalizzata attraverso abitudini nutrizionali funzionali è utile al controllo della componente infiammatoria della rosacea.
Elementi come l’assunzione del corretto quantitativo di proteine al giorno (almeno 0,83 g per kg di peso corporeo), inserendole in ogni pasto, l’uso di cereali integrali e il controllo dell’impatto glicemico, l’uso di una prima colazione adeguata, sono utili nel mantenimento della propria funzionalità generale.
Particolarmente utile nel caso della rosacea può essere la valutazione di BAFF e PAF e del proprio profilo alimentare personale, per poter impostare una dieta di rotazione volta alla riduzione della componente infiammatoria generalizzata.
Queste sono componenti terapeutiche che sono utilizzate presso il Centro Medico SMA di Milano e agiscono sulla rosacea così come sui rischi cardiovascolari eventualmente associati.
L’associazione di Silibinina e Metilsulfonilmetano ha evidenziato un effetto positivo sulla rosacea in fase eritemato-teleangectasica (Berardesca E, Combined effects of silymarin and methylsulfonylmethane in the management of rosacea: clinical and instrumental evaluation. J Cosmet Dermatol. 2008 Mar;7(1):8-14. doi: 10.1111/j.1473-2165.2008.00355.x).
Integratori con attività antiossidante come curcuma e olio di Perilla possono avere un significato nella riduzione della componente infiammatoria, così come l’uso ciclico di fermenti lattici specifici.