Tiroidite di Hashimoto: cerchiamo di fare chiarezza
DOMANDA
Mi hanno diagnosticato un ipotiroidismo, successivo ad una tiroidite di Hashimoto, non ho mai preso farmaci perché preferirei una terapia naturale, ma non so come orientarmi; soprattutto mi piacerebbe capire la causa che ha provocato tale disturbo. I sintomi più evidenti sono un notevole sovrappeso e il TSH alto.
RISPOSTA
Gentilissima Lettrice,
la tiroidite di Hashimoto è caratterizzata dalla presenza di autoanticorpi rivolti contro la tiroide stessa e in particolare questa forma di tiroidite molto spesso è il seguito di una infiammazione tiroidea di origine virale.
A volte una semplice influenza può essere la causa scatenante di una tiroidite, e la cosiddetta tiroide di Hashimoto ne può essere la conseguenza. E anche i traumi (sia fisici che emotivi) possono essere spesso uno dei meccanismi di origine di questa patologia autoimmune.
L’aspetto fondamentale da tenere però in considerazione nella comprensione di questa malattia non riguarda la presenza di anticorpi contro la tiroide quanto piuttosto e in maniera preminente la funzione tiroidea. Quindi riveste grande importanza la valutazione dei livelli ematici di ormoni tiroidei.
Una volta che sia stata evidenziata la presenza di anticorpi (in genere gli anticorpi anti Tireoglobulina, oppure gli anticorpi anti Tireoperossidasi o TPO) non ha troppo senso continuare a studiarli. Questi infatti, dopo la prima fase acuta, possono essere anche elevati, senza per questo essere indice di aggravamento del disturbo.
Anche una semplice allergia può influire su questi valori.
Per quanto riguarda la terapia farmacologica la levotiroxina viene utilizzata come sostegno in caso di tiroidite allo scopo evitare l’ingrossamento della ghiandola e il relativo gozzo. Infatti, in assenza di ormone tiroideo, il TSH cresce (è l’ormone che da gli ordini alla tiroide) e la tiroide aumenta di volume per cercare di produrre l’ormone tiroideo sufficiente.
In molti casi, quando l’ipotiroidismo si aggrava, o la tiroide aumenta troppo di volume, è assolutamente indispensabile compensare questa carenza, ma è vero, e in questo concordiamo con la lettrice, che troppo spesso si fa uso della levotiroxina al minimo segno di carenza tiroidea e spesso senza neanche aspettare quella.
Serve quindi cautela, e pur chiedendo alla lettrice di valutare con attenzione la sua eventuale necessità di integrazione, segnaliamo alcune delle indicazioni naturali più semplici per inteferire sulla funzione tiroidea, mirando al suo riequilibrio.
Terapeuticamente e indispensabile lavorare sul controllo dell’insulina e sulla riduzione dell’infiammazione generale. Questo punta a un riequilibrio nella regolazione del consumo energetico dell’organismo.
In particolare, per tenere sotto controllo l’insulina, è indispensabile seguire una dieta che dia all’organismo i giusti segnali per poter funzionare al meglio, ovvero:
- Unire sempre carboidrati e proteine a tutti i pasti, prima colazione compresa.
- Fare una colazione abbondante: le calorie della giornata vanno ridistribuite concentrandole soprattutto a colazione, e man mano diminuendole fino ad arrivare ad una cena leggera. In pratica colazione da re, un pranzo da signore e cena da povero.
- Masticare a lungo: la masticazione ha un ruolo fondamentale nei processi fisiologici della fame e nel permettere una digestione ottimale priva di spiacevoli fermentazioni intestinali; permette inoltre una ottimale assimilazione dei microelementi fondamentali in una sana alimentazione.
- Praticare attività fisica aerobica continuata per almeno un’ora almeno tre volte la settimana. In pratica vuol dire un’ora di corsa, un’ora di bicicletta o anche un’ora di camminata svelta per tre volte alla settimana.
- Crudo, vivo e colorato: mangiare prima di ogni pasto un pezzo di frutta o verdura non cotto, non condito e non zuccherato. Questa semplice abitudine permette di sviluppare tolleranza per tutte le diverse classi alimentari.
Per quanto riguarda invece il controllo dell’infiammazione è di fondamentale importanza la gestione di eventuali reattività alimentari attraverso una dieta di rotazione (e NON di eliminazione).
Alcuni integratori sono di particolare utilità. L’apporto di Coenzima Q10, di alghe ricche di iodio naturale, e di vitamine del gruppo B (come ad esempio in Alimento B50) mira a riottenere l’equilibrio della produzione ormonale.
Utilissimo anche il giusto apporto di sostanze iodate, vitamina C e selenio. Un quadro completo come questo molto spesso è in grado di tenere in equilibrio una situazione complessa come l’ipotiroidismo di Hashimoto e di evitare la assunzione di altri farmaci.