Orticaria e vasculite allergica: due facce della stessa medaglia

di Gabriele Piuri - Medico Chirurgo
31 Gennaio 2007
Orticaria e vasculite allergica: due facce della stessa medaglia

DOMANDA

Vorrei sottoporre il caso di mia figlia di 29 anni. Le è stata appena diagnosticata una vasculite allergica. Nell’arco di tre giorni (partendo da una domenica) le sono comparse sulle gambe fino ai glutei macchie rosse, dolori alle ginocchia e caviglie, anche di tipo parainfluenzale (stomaco, pancia, stanchezza). I test di laboratorio sul sangue fatti in Pronto Soccorso sono risultati negativi quindi è stata trasferita in dermatologia dove hanno fatto la diagnosi e prescritto: Riposo per sette gg. / Urbason 40 mg 1 fiala al g. per 5 giorni / Trimeton 10 mg 1 fiala al g. per 5 giorni / Impetex crema. Mia figlia ha assunto, almeno 12-14 giorni fa un analgesico (Moment) per dei dolori mestruali. Cosa ne pensate? È utile integrare con rimedi naturali e/o omeopatici che possono migliorare la situazione? Grazie, Nadia

RISPOSTA

Gentilissima Lettrice,

dalla storia che ci racconta è possibile che il suo problema corrisponda effettivamente a una vasculite allergica come bene hanno ipotizzato i medici ospedalieri. Molto probabilmente si tratta di una vasculite allergica indotta da farmaci.

La situazione che ci presenta è molto frequente: la maggior parte delle orticarie che trattiamo nella nostra pratica clinica corrispondono in realtà a delle vasculiti allergiche.

Una tra le indicazioni che ci permettono di identificare un quadro come quello della vasculite allergica riguarda i livelli plasmatici del complemento. L’esame da effettuare si chiama C3 o C4. Il complemento può essere raffigurato come un serbatoio di “benzina speciale” che si consuma ogni volta che nel nostro organismo il sitema immunitario si attiva con una reazione allergica non mediata dalle Immunoglobuline E. Questa attivazione può essere del tutto asintomatica e passare inosservata senza manifestazioni allergiche evidenti.

I normali livelli di complemento distinto nelle sue due componenti principali corrispondono a:

  • C3 da 90 a 180 mg/dl
  • C4 da 10 a 40 mg/dl

L’indicazione di vasculite allergica può venire anche solo da livelli bassi del complemento magari posizionati nella parte inferiore della scala di normalità e non necessariamente da valori sotto la norma.

È importante riuscire a leggere i propri esami del sangue con occhio critico: determinati valori spostati verso un estremo della scala possono essere altrettando utili nella valutazione dello stato di salute della persona tanto quanto altri valori invece sensibilmente sballati.

Inoltre notare la tendenza a determinate condizioni permette a ognuno di noi di intervenire sul problema prima che la situazione diventi realmente preoccupante. Il nostro medico curante sarà sicuramente disponibile nel aiutarci in questo percorso.

Tornando al nostro problema in situazioni di non controllo di un’ipersensibilità alimentare, soprattutto ai lieviti, la continua assunzione di pane, formaggio, pizza e grissini tiene il nostro livello di infiammazione vicino alla soglia di sopportazione individuale. In queste condizioni l’assunzione di acido aceltilsalicilico (ASA – la classica aspirina) o di altri analgesici può farci superare il livello di soglia scatenando l’orticaria.

I salicilati naturali, sostanze simili all’acido acetilsalicilico sono contenuti anche nel miele, nel tè, nell’ananas, nell’uva passa ecc. Rimandiamo per una trattazione più approfondita alla scheda dedicata a questa classe di alimenti.

Spesso quindi una vasculite allergica o una orticaria ipocomplementemica si presentano in soggetti che hanno una o più ipersensibilità alimentari, e trattare quella condizione porta sovente alla risoluzione del problema.

Per tutte le indicazioni sulle linee di trattamento che adottiamo nella nostra pratica clinica rimandiamo alle pagine espressamente dedicate all’orticaria ai rash cutanei e alla scheda di riferimento sull’acido acetil salicilico e sui salicilati naturali.