L’ovaio policistico con il suo corredo di acne, alterazioni ormonali dipende dall’alimentazione
Nelle scorse settimane alcuni ricercatori coreani hanno messo in stretta correlazione la sindrome dell’ovaio policistico (che tante ragazze e donne obbliga all’uso della pillola) e la resistenza all’insulina.
Per i non addetti ai lavori sembra una notizia come un’altra, ma segnala invece che bilanciando la quantità di carboidrati e di proteine che si mangiano e migliorando la qualità della attività fisica si può intervenire su questa sindrome senza farmaci.
Peli in eccesso, irsutismo, acne e anomalie ormonali potrebbero essere controllati semplicemente mangiando in modo più adatto.
Lo studio, pubblicato nel settembre 2001 (Int J Gynaecol Obstet 2001 Sep;74(3):261-267) si affianca al lavoro britannico pubblicato in agosto sul rapporto tra peso e ovaio policistico (Clin Endocrinol (Oxf) 2001 Aug;55(2):191-9).
In sintesi, i due lavori arrivano a evidenziare che il meccanismo di insulinoresistenza che è tipico di questa sindrome, non dipende dall’aumento del peso che spesso è presente nei soggetti che ne soffrono, ma è presente indipendentemente da questo.
Ne dipende quindi che molti dei segni caratteristici di questa sindrome (assenza di flusso mestruale, acne, irsutismo, differente disposizione del grasso corporeo) possono proprio dipendere dalla resistenza all’insulina.
Ragazze disperate e “oversize” con ritenzione idrica e obbligate ad utilizzare la pillola per avere le loro mestruazioni, potrebbero contribuire alla risoluzione dei loro problemi mangiando secondo differenti regole alimentari. Lo stesso sovrappeso potrebbe dipendere dalla qualità del cibo e non dalla quantità utilizzata.
L’incremento di insulina è ormai riconosciuto come un problema di salute generale, in grado di determinare infiammazione, favorire il diabete e stimolare alcune malattie degenerative.
Gli strumenti di controllo della insulinoresistenza sono però più vicini di quanto si pensi. L’attività fisica aerobica e un corretto bilanciamento tra carboidrati e proteine potrebbe essere la chiave di accesso a questo piccolo segreto di salute.
I medici (vedi articolo dedicato) dovrebbero essere in grado sempre di intervenire prima sui comportamenti e sulle abitudini alimentari e solo poi di utilizzare i farmaci.