Intolleranza al lattosio e dieta sul gruppo dei latticini
Una collega ci chiede: se viene fatta diagnosi di intolleranza al lattosio mediante breath test, quale può essere la procedura ottimale nella formulazione della dieta? Esclusione o rotazione monosettimanale?
Il primo punto da chiarirsi è se la intolleranza evidenziata col Breath test, che è una pura intolleranza biochimica (e non è quindi riconducibile a una reattività alle proteine del latte), è un fenomeno isolato oppure si integra alla classica ipersensibilità anche alle proteine bovine.
Nella rara intolleranza pura al lattosio (molti anziani ne soffrono) la reazione è dose dipendente quindi non serve la eliminazione, ma il controllo della quantità di latte (si può usare il latte delattosato) e di latticini freschi che contengono lattosio, oppure si possono usare enzimi digestivi quando si introducono latticini.
Quando invece c’è la contemporanea presenza di un Breath test positivo e di una reattività a latte e prodotti lattiero caseari, allora si deve scegliere per una dieta di rotazione, in cui il carico del lattosio deve essere inizialmente graduato in crescita lenta.
Ma già dalla prima settimana è possibile usare latticini almeno il mercoledì sera, il sabato sera e la domenica, e poi proseguire nella reintroduzione lenta e progressiva nel corso di qualche settimana o mese a seconda delle condizioni cliniche di partenza, fino ad arrivare alla fine ad una dieta in cui latte e lattosio (in modo discreto) possano essere reintrodotti anche nella metà dei giorni della settimana.