Esami della tiroide: qualcuno mi aiuta a leggerli?
DOMANDA
Ho ritirato i miei esami del sangue, ma ci sono alcuni valori che non comprendo. Cosa indicano gli Anticorpi Anti-Tireoglobulina con valore 153 IU/ml quando i parametri normali vanno da 0-115 IU/ml? I valori di FT3, FT4, TSH, anticorpi anti-tireoperossidasi sono nei limiti. Grazie per l’aiuto.
RISPOSTA
Gentilissima Lettrice,
gli esami che elenchi sono alcuni dei test ematochimici più utili per sapere come sta funzionando la tua tiroide.
In particolare FT3, FT4 e TSH valutano la funzione tiroidea: i primi due sono gli ormoni prodotti dalla tiroide mentre il TSH è un ormone che dice alla tiroide quando deve funzionare e viene prodotto da una ghiandola chiamata ipofisi.
Questa “stazione di controllo ormonale” percepisce momento per momento la concentrazione di ormoni tiroidei nel sangue e se la loro concentrazione è troppo bassa libera più TSH per stimolare la tiroide a funzionare di più mentre se è troppo alta riduce la produzione di TSH per evitare che la tiroide funzioni troppo.
Il TSH di conseguenza è uno indice precoce ed estremamente utile per comprendere come sta funzionando la tiroide.
Nella maggior parte dei laboratori di analisi si testa esclusivamente il TSH e solo se questo è alterato si misura la concentrazione degli altri due ormoni (o anche solo del FT4).
Gli anticorpi anti-tireoglobulina e quelli anti-tireoperossidasi sono due anticorpi rivolti contro la tiroide.
La loro presenta identifica il quadro di tiroidite autoimmune (di Hashimoto), questo tuttavia non vuol dire automaticamente che la tiroide abbia smesso di funzionare, ma solo che è infiammata e c’è un rischio aumentato, anno dopo anno, che la funzione tiroidea cali fino a un quadro di ipotiroidismo conclamato.
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La positività di questi anticorpi non deve allarme e indica solamente la necessità di controllare la funzione tiroidea periodicamente, soprattutto in relazione alla comparsa di sintomi che possano indicare un mal funzionamento della tiroide, come un aumento ingiustificato di peso, una eccessiva sensazione di freddo, una forte stanchezza immotivata, così come un’eccessiva stitichezza.
In questo percorso è bene farsi aiutare dal proprio medico di fiducia o dal proprio endocrinologo.
Una prima colazione abbondante, che bilanci correttamente carboidrati e proteine, rappresenta probabilmente uno dei segnali più importanti per sostenere sul piano nutrizionale la funzionalità tiroidea. È importante che la prima colazione diventi il pasto più abbondante della giornata seguita da un pranzo ben bilanciato e da una cena leggerissima.
Anche l’attività fisica è di grande aiuto per accelerare il metabolismo e per chi ha problemi di tiroide deve diventare parte integrante della propria quotidianità: è sufficiente una passeggiata a passo svelto di almeno 30 minuti tutti i giorni per fare davvero la differenza sul piano metabolico.
In affiancamento a un cambio reale del proprio stile di vita è utile anche l’integrazione con un amminoacido come la Tirosina che stimola la produzione di ormoni da parte della tiroide. Si utilizzerà, ad esempio, una capsula a prima colazione di un prodotto come Amino Tirosina 500 per cicli anche prolungati di trattamento.
Se la tiroide inizia a rallentare il suo funzionamento, è utile intervenire integrando minerali come selenio e iodio che favoriscono, insieme alla tirosina, la produzione di ormoni tiroidei. Si utilizzerà ad esempio una capsula a prima colazione di un prodotto come Oximix Multi+ Complete per cicli di circa 3-4 mesi consecutivi.
Anche l’utilizzo di un prodotto come Zerotox Ribilla grazie alla sua azione antinfiammatoria può rivelarsi di grade aiuto mettere la tiroide nelle condizioni migliori per funzionare. Si utilizzeranno 2 perle a prima colazione e 2 perle a cena per cicli terapeutici di circa un mese serenamente ripetibili nel corso dell’anno.