Dermatite atopica: come recuperare la tolleranza?

di Attilio Speciani - Allergologo e Immunologo Clinico
16 Aprile 2015
Dermatite atopica: come recuperare la tolleranza?

DOMANDA

Buongiorno. Vi scrivo perché mio figlio di 13 anni ha problemi di dermatite atopica sul viso, nell’incavo delle bracca e dietro le ginocchia. La mia impressione è che la situazione peggiori in relazione a quello che mangia: a volte la pelle peggiora se mangia il cioccolato o il pomodoro altre volte se esagera con la pasta. Come posso indagare la situazione e come intervenire? Grazie.

RISPOSTA

Gentilissima Lettrice,

situazioni come quella che descrivi in tuo figlio devono essere affrontate con l’obiettivo di stimolare il recupero della tolleranza immunologica verso gli alimenti a cui è più reattivo.

Il cioccolato e i pomodori sono tra gli alimenti più ricchi di nichel mentre la pasta richiama alla mente il grande gruppo alimentare del frumento.

Il sistema immunitario reagisce all’ambiente esterno con una logica di similitudine e per una valutazione esauriente è importante ragionare secondo la logica dei grandi gruppi alimenti e non in base ai singoli cibi. 

Per mettere un po’ di ordine rispetto ai tanti alimenti che segnali nella tua lettera può essere d’aiuto effettuare un test come Recaller o BioMarkers per valutare con precisione il profilo alimentare di tuo figlio. Questi test saranno utili per identificare i grandi gruppi alimentari a cui tuo figlio è più reattivo e impostare il percorso nutrizionale più adatto.

Per recuperare la tolleranza è fondamentale evitare diete drastiche di eliminazione e, considerando che tuo figlio ha meno di 14 anni, saranno sufficienti due giorni di dieta alla settimana di astensione dagli alimenti risultati positivi al test.

I due giorni di dieta, ipoteticamente il martedì e il venerdì, saranno sufficienti per abbassare i livelli di infiammazione da cibo riducendo la reattività dell’intero organismo, mentre i giorni di reintroduzione saranno utili per ricostruire una salda amicizia con il cibo recuperando la tolleranza.

In questi casi è possibile affiancare alla dieta l’utilizzo di un prodotto come Zerotox Ribilla. L’abbinamento di olio di Perilla e olio di Ribes svolge un’importante azione antiallergica riducendo l’infiammazione e il prurito. In situazioni come queste è possibile utilizzare una perla a prima colazione e una perla a cena per cicli di circa un mese, serenamente ripetibili nel corso dell’anno in relazione alla dermatite di tuo figlio.

Utile anche la corretta integrazione minerale, utilizzando ad esempio Oximix 3+ Allergo che, grazie al buon bilanciamento di minerali come Manganese, Rame, Zinco e Selenio, favorisce il recupero della tolleranza modulando la risposta del sistema immunitario e attivando tutte le reazioni enzimatiche necessarie.

Nella stessa direzione lavorano probiotici dalla potente azione tollerogena. Pochi giorni fa sulla home page di Eurosalus è comparso un articolo volto a valutare le interessantissime connessioni tra flora batterica intestinale e risposta alle allergie.

Sempre più studi puntano la loro attenzione sulla capacità di alcuni batteri come il Lactobacillus paracasei LP-33 di svolgere un’azione di stimolo potente alla riconquista della tolleranza verso il mondo esterno.

In caso di allergie si può utilizzare un prodotto come Inolact Infantis di cui assumere 2 bustine, lontano dai pasti, per cicli terapeutici di circa 3 mesi eventualmente ripetibili in base alla sintomatologia clinica.

Il mantenimento della tolleranza è un gioco di equilibri tra tanti segnali differenti e la corretta impostazione alimentare così come i migliori rimedi naturali svolgono un ruolo terapeutico fondamentale nel guidare il recupero.