Le sorprese del caco: riduce l’infiammazione e abbassa i trigliceridi
Il dolce frutto arancione, che tipicamente colora l’inverno, cela sorprese interessantissime per tutti e soprattutto per i più golosi.
Sono infatti numerosissimi gli studi che vedono il caco avere un ruolo importante, ad esempio, nell’abbassamento dei trigliceridi nel sangue.
Per ora gli studi sono condotti solo su animali, e tra le diverse proprietà benefiche evidenziate assume particolare rilievo il ruolo protettivo che il caco ha sulla promozione della tolleranza cerebrale all’ischemia, così come l’attività antidiabetica, probabilmente mediata da un’induzione della sensibilità insulinica (che a sua volta modula l’accumulo di grasso).
Nel complesso, inoltre, i topini sottoposti ad una dieta ricca di estratto di frutto di caco vivevano più degli altri.
Come Food and Function, rivista scientifica, spiega, i meccanismi sono probabilmente mediati da uno specifico tannino presente nel frutto e nominato HMWPT (High Molecular Weight Persimmon Tannin) e che pare svolgere un’azione modulatrice su due dei grandi mediatori di risposta cellulare all’infiammazione, allo stress (NFK-B) e di attivazione della cellula (c-AMP).
Il caco sembra quindi essere totalmente scagionato da tutte le accuse di stimolo dell’ingrassamento che lo vedono limitato perché “zuccherino” in numerose diete ipocaloriche o dimagranti.
L’azione sembra essere potente da un punto di vista molecolare con un effetto esattamente opposto e quindi da sfruttare serenamente in tutta la sua potenza tanto più nel periodo autunnale che lo vede protagonista gustoso tra la frutta.
L’accortezza suggerita per chi si trovi ad essere particolarmente sensibile ai carichi insulemici e glicemici è di liberare la propria voglia di caco durante i pasti, accompagnando gli stessi con qualche proteina e grasso che definitivamente regoli l’assorbimento degli zuccheri nel frutto contenuti, conservando così tutti gli effetti positivi di un alimento speciale.