Dieta delle banane: non solo bufale
Le regole per applicare questa dieta sono molto semplici e la gente ne apprezza la facilità.
Le persone che la seguono, come riportano le numerose interviste pubblicate in questi giorni da diverse testate giornalistiche, si dichiarano soddisfatte e soprattutto dimagrite, e il pensiero va subito ad una altra “bufala”, come spesso avviene in ambito dietologico.
Ma vediamo quali sono i principi basilari di questo metodo:
- Assunzione al mattino, appena alzati, di una o più banane.
- Assunzione obbligata di una abbondante quantità di acqua tiepida dopo le banane.
- Libertà alimentare per il pranzo e per la cena, seguendo i propri appetiti, purché si evitino i dolci e le sostanze zuccherate postprandiali.
- Concessione di un possibile snack dolce staccato dal pasto, alle 3-4 del pomeriggio.
- Conclusione obbligatoria della cena entro le ore 20, senza mangiare nulla dopo questa ora.
- Inizio del sonno notturno entro mezzanotte, con obbligo di allungare il più possibile le ore di sonno godute.
All’occhio inesperto sembrano regole strampalate e lontane dalle regole classiche a cui sono abituati gli affezionati delle inutili diete ipocaloriche, ma una attenta analisi dei singoli punti ci permette di capire che sotto alla colorita espressione di “dieta delle banane” passano dei concetti nutrizionali già documentatamente efficaci, che vengono camuffati in modo intelligente, e che restano delle ottime indicazioni che rispettano il buon senso e la fisiologia del dimagrimento.
Intanto il primo richiamo è a fare la prima colazione: la maggior parte delle persone grasse non fa la prima colazione, perdendo la forza di attivazione metabolica indotta dal mangiare abbondantemente entro la prima ora dal risveglio.
L’uso delle banane richiama all’uso di frutta a basso indice glicemico, e alla azione anti iperglicemica già nota da anni a livello internazionale.
L’acqua tiepida consente poi di idratare la fibra presente nelle banane, di aumentare il senso di sazietà e di velocizzare il transito intestinale impedendo la fermentazione.
Delle banane sono ormai conosciute delle importanti azioni antiossidative, e la loro ricchezza in polifenoli (Heo HJ et al, J Food Sci. 2008 Mar;73(2):H28-32) ne fa degli ottimi candidati a indurre il dimagrimento attraverso un segnale lanciato all’organismo.
Un organismo che non è affamato mantiene una assunzione controllata di cibo durante il giorno, soprattutto se viene imposto di non assumere zuccheri semplici a pranzo e a cena. Viene concesso un terribile snack dolce alle 3 del pomeriggio, ma si può immaginare che sfruttando il condizionamento ad evitare cibi “ingrassanti” saranno poche le persone con intenzioni serie di calo di peso che sfrutteranno questa possibilità.
Infine, le due regole più attente alla cronobiologia. L’ultimo cibo da assumere in giornata deve essere introdotto entro le 8 di sera (non a partire dalle 8 di sera, ma entro le 8, ripetiamo), regola che riposiziona la cena lontana dai pericolosi picchi di insulina e di Growth Hormone (ormone della crescita) che si hanno alla sera e di notte e che tendono a fare accumulare come grasso tutti i cibi mangiati nel corso della tarda serata e della notte. E la richiesta di dormire.
Un principio chiaramente espresso nelle diete di segnale che ripropongono il sonno, con la sua azione lipolitica, tra le più facili regole da seguire, anche se per farlo si devono spesso modificare dei comportamenti molto radicati.
Si sente la mancanza della varietà e della libertà alimentare, ma in definitiva questa dieta, che sembrerebbe presentarsi come una bufala (forse), ha caratteristiche applicative che non sono così lontane dai principi più moderni delle diete di segnale e della loro attuale importanza clinica per ottenere e mantenere il dimagrimento.